Norberto Bottani sul suo Blog riprende e commenta un articolo pubblicato l’8 gennaio 2010 nel supplemento “Digital Directions” del settimanale americano “Education Week”. Da queste ultime riflessioni emerge che: scarseggia la ricerca valutativa sulle LIM; le LIM potrebbero essere un ostacolo poderoso all’adozione delle TIC nelle scuole; le LIM sono una tecnologia vecchia ma rivisitata; taluni colleghi usano le LIM come se fosse una lavagna tradizionale, altri invece come se fosse un proiettore; altri docenti preferirebbero un pc per ogni studente; molti distretti scolastici americani annunciano un fallimento…
Buona lettura:
www.oxydiane.net/spip.php?article375
Riporto qui la conclusione del post citato:
“Non ci sono miracoli: chi sa insegnare ottiene buoni risultati con o senza LIM
L’indagine di Marzano ha dimostrato che gli insegnanti più bravi non sono quelli che usano le LIM ma quelli che sanno insegnare anche senza le LIM. Sono cioé gli insegnanti che sanno costruire una lezione, che sanno ascoltare gli studenti, che non parlano in continuazione, che lasciano parlare gli studenti, che partono da quello che gli studenti sanno, che usano un’ampia gamma di utensili: testi scritti, disegni, grafici, proiezioni di immagini. In altri termini quel che conta è il contenuto della lezione e non la tecnologia. Secondo Marzano, tecnicamente non è necessario usare la tecnologia delle LIM per ottenere risultati scolastici eccellenti, ma con le LIM è più facile arrivarci”
Mi sembra l’ennesima scoperta dell’acqua calda…
Ma quanto sarà costata l’indagine americana di Marzano? Visto che ci si lamentava dell’assenza di ricerca valutativa, non vorremmo mica farne una simile qui da noi?
Il punto è questo. Se l’indagine riguardava la bravura degli insegnanti è un conto, se invece riguardava le LIM, in quanto strumento, la conclusione non può che essere modestamente positiva, visto che si ammette che con le LIM “è più facile arrivarci” (ai buoni risultati scolastici).