Dalla prenotazione dei cinema alle informazioni per il cittadino, le applicazioni interattive per la televisione digitale terrestre sono già state realizzate dal Dtt Lab. Manca però la massa critica di utenti che ne renda interessante il lancio su vasta scala. Un contributo di Fabio Metitieri
Chi compera un decoder per il digitale terrestre oggi non può ancora sperimentare completamente la sensazione dell’interattività. A parte qualche canale in più, la nuova televisione appare del tutto simile a quella tradizionale. Le applicazioni Mhp – acronimo che sta per Multimedia home platform – sono ancora o assenti o molto primitive. Per avere il contributo statale di 150 euro per l’acquisto, i decoder acquistati oggi sono interattivi, ma di fatto quasi nessuno degli utenti si preoccupa di collegare il modem contenuto nell’apparecchio a una presa telefonica; inoltre, l’uso del telecomando per svolgere azioni più complesse del semplice cambio di canale risulta scomodo.
Il futuro, però, sarà ben diverso. Connessioni Gprs garantiranno il canale di ritorno senza l’ingombro dei cavi, mentre lo schermo visualizzerà comode tastiere virtuali per la digitazione dei dati.
Le applicazioni interattive sono alla studio nei laboratori del Csp. Questo consorzio ha iniziato a occuparsi del digitale terrestre nel 2002 e a febbraio del 2003 ha costituito un unità dedicata al settore, il Dtt Lab, grazie a una collaborazione con Telecom Italia, che fornisce la connettività, e con Sun Microsystems, che ha realizzato l’hardware destinato a gestire le piattaforme interattive.
Una prima realizzazione concreta è stata la diffusione, sul canale digitale de LA 7, dei risultati delle elezioni provinciali di Torino, nel giugno scorso, con schede sui candidati e con dati trasmessi in tempo reale direttamente dalla Prefettura. Ma a queste soluzioni, ancora di semplice trasmissione in broadcast, se ne potranno aggiungere altre, più complesse e interattive. Una prima applicazione interattiva, già pronta, permetterà la lettura sulla schermo televisivo della propria casella di posta elettronica. Una seconda realizzazione, anche questa già testata e funzionante, permette di scorrere l’elenco dei film in programmazione a Torino, per poi controllare la disponibilità dei posti nella sale ed effettuare la prenotazione. Altri campi allo studio sono legati all’e-government e alla fornitura di servizi al cittadino, quali la gestione dei dati per la ricerca di lavoro, per l’ottenimento di borse di studio, o per usufruire dei servizi delle Asl.
A fronte di una tecnologia già pronta, mancano tuttavia i presupposti di mercato per rendere le applicazioni appetibili agli occhi degli operatori televisivi. La vendita dei decoder procede con relativa lentezza, in uno scenario dove le televisioni non hanno ancora interesse a fornire dei nuovi servizi ai pochi telespettatori interattivi, mentre il grande pubblico, malgrado il contributo statale per l’acquisto e la martellante pubblicità di questi mesi, è restio ad adottare una tecnologia che per il momento non offre quasi nulla di più rispetto alla televisione tradizionale. Per la fioritura dei nuovi servizi occorrerà quindi attendere qualche tempo.