Da circa vent’anni realizzo audiovisivi con ragazzi delle scuole torinesi nel laboratorio del Comune di Torino di via Millelire. Un tempo nel laboratorio si producevano diatape, film su pellicola super8, cartoni animati, video analogici, ora video digitali e ipermedia.
Un paio d’anni fa ho avuto modo di conoscere il software Hyperfilm e, pur riconoscendo che deve essere migliorato, mi ha entusiasmato per le possibilità che offre nella didattica con le nuove tecnologie.
L’esperienza ventennale nella produzione di audiovisivi con ragazzi mi ha aiutato a superare i problemi che in genere s’incontrano affrontando la realizzazione di un hyperfilm.
Hyperfilm è un software che potremmo definire “assemblatore di file”, perché permette di collegare ad un video Avi (o Mpg o Mpeg o Asf o Wmv o Wma) tanti tipi file. Questa operazione non è particolarmente complessa.
La cosa più difficile è invece progettare e costruire i video.
Per questo vorrei illustrare brevemente come ho recentemente realizzato un video per hyperfilm.
Partiamo dall’hardware necessario: occorre possedere un computer con scanner e un software di editing video (consiglio Adobe Premiere). La scheda di acquisizione analogica può essere utile per registrare sull’harddisk del computer spezzoni di filmati da videocassetta o dalla Tv, ma non è indispensabile. Comunque può essere sufficiente per acqusisire da videocassetta o telecamera, una scheda grafica che consenta anche l’acquisizione analogica. Acquistando un computer questo componente hardware non incide eccessivamente sul costo, perché la scheda grafica è un componente necessario in ogni computer e quelle che consentono l’acquisizione sono soltanto un poco più costose di quelle normali. Può essere utile, ma ugualmente non è indispensabile la porta Firewire per collegare la telecamera digitale. Questo tipo di ingresso in futuro sarà presente in tutti i computer.
Non è necessario un hardware sofisticato perché, l’obiettivo finale è la produzione di video per computer (dimensione massima dello schermo 352 x 288 pixel) e non prodotti audiovisuali, che devono uscire in videocassetta VHS (dimensione schermo 720 x 576 oppure 768 x 576). In questo secondo caso è necessario un PC potente, veloce e stabile e ovviamente decisamente costoso.
Poiché ho utilizzato per la realizzazione del video molte immagini statiche (Bmp, Pds, Jpg, ecc.) e alcuni spezzoni di filmato in formato digitale, ho potuto montare il video su un computer normale (Pentium II 550) senza schede particolari e mi sono stupito di come tutto funzionasse bene.
Vediamo ora le singole fasi di lavorazione:
1° fase: la progettazione (ideazione soggetto, sceneggiatura, storyboard)
La tecnica più semplice per realizzare un breve video è quella, che utilizzano quotidianamente i giornalisti televisi per i loro servizi o inchieste. Scrivono un testo, lo registrano in modo rapido senza pause e successivamente con l’aiuto di un montatore associano in modo puntuale le immagini al testo registrato. Se è necessario viene inserita una pausa tra una frase e l’altra del parlato. Potrà sembrare strano ma è più facile montare prima il suono “al buio” e poi le immagini. Qualunque servizio giornalistico televisivo è trattato in questo modo.
Quali regole occorre seguire nella stesura di un testo di questo tipo?
Deve essere corretto, semplice e corto, con una sintassi grammaticale fatta di periodi brevi (frase principale con dipendenti di primo grado e più raramente di secondo. Occorre togliere tutte le parole inutili. Non bisogna mai dire, o meglio ripetere, quello che già spiegano le immagini. Non si deve avere paura di “tagliare”. E’ bene usare l’ellissi, ma bisogna sempre controllare che chi vede il video possa comprendere il nostro messaggio.
Una pagina scritta in carattere Time New Roman con corpo 12 equivale ad un testo letto di circa quattro minuti. Penso che sia la misura ideale per il video principale di un hyperfilm.
2° fase: la registrazione del testo
E’ possibile registrare il testo direttamente collegando il microfono all’ingresso della scheda audio del Pc, ma non conviene, perché la ventola del computer genera dei rumori. E’ preferibile piuttosto utilizzare un registratore audio lontano dal Pc. Successivamene si potrà collegare al computer con un apposito cavetto attraverso l’ingresso Line in della scheda audio e si potrà riversare sull’harddisk la registrazione.
Per trasferire audio in un qualsiasi Pc si può utilizzare il Registratore dei suoni di Windows (Menu Avvio Programmi Accessori Multimedia Registratore dei suoni), ma è meglio usare il comando Movie Capture di Adobe Premiere (Menu File Capture Movie Capture) avendo cura registrare solo l’audio e non il video. Per fare ciò basta togliere il segno di spunta su Video e lasciarlo solo su Audio nel menu Movie Capture, che appare nella barra dei Menu di Adobe Premiere, quando si avvia il comando Capture).
Conviene registrare l’audio a piccoli pezzi, perché se si sbaglia non bisogna ricominciare dall’inizio e il lettore, specie se è un bambino (ma vale anche per molti adulti) controlla più facilmente la sua emotività, se deve leggere una frase breve. In fase di montaggio si potranno unire, tagliare, spostare i pezzi registrati.
3° fase: reperimento delle immagini
A questo punto occorre trovare le immagini. Non sono indispensabili immagini video “in movimento” si possono usare immagini fisse catturate con lo scanner da pubblicazioni, scaricate da Internet o fotografie originali. E’ necessario ricordare che se si realizza un video che circola nel ristretto ambito scolastico non ci sono eccessivi problemi di copyright, ma se s’intende pubblicare o semplicemente far circolare all’esterno della scuola il prodotto audiovisuale, occorre avere l’autorizzazione del proprietario delle immagini e, se lo richiede, bisogna pagargli i diritti d’autore.
La ricerca delle immagini può essere effettuata da un gruppo di lavoro e, se si usa un opportuno metodo di catalogazione, le immagini raccolte possono essere riutilizzate, anche a distanza di tempo da altri per nuovi prodotti multimediali.
4° fase: montaggio
Sarebbe molto lungo spiegare le procedure e le possibilità del montaggio video digitale. Chi conosce anche solo superficialmente come funzionano i software di editing, come Adobe Premiere, sa che il montaggio si predispone nella finestra Timeline, dove è molto semplice accoppiare le immagini con il suono (parlato, rumori e musiche), tagliare pezzi di audio o di video, aggiungere effetti (dissolvenze, tendine, ecc.) e, se vi sono immagini statiche (bmp, jpg, psd, ecc.), è possibile animarle creando su di esse movimenti che simulano le carrellate o le zoomate.
Il montaggio è importantissimo. Occorre dare ritmo e non bisogna aver paura di usare le forbici. Un celebre esempio: quando uscì nelle sale il film “Nuovo Cinema Paradiso” del regista Giuseppe Tornatore, fu ritirato dopo pochissimi giorni di programmazione, perché era stato stroncato dalla critica e dal pubblico. Il produttore chiese al regista di effettuare una serie di tagli per un totale di circa venti minuti. Dopo il nuovo montaggio il film fu inviato al Festival di Cannes, dove vinse il Premio Speciale della Giuria. Tornato nelle sale, ebbe un grande successo e l’anno successivo vinse il premio Oscar. Oggi è ricordato come uno dei capolavori del cinema italiano. Se non ci fossero stati questi opportuni “tagli”, il film sarebbe stato completamente dimenticato.
5° fase: esportazione e trasformazione
Al termine del montaggio con Adobe Premiere occorre esportare il video in un formato che sia visibile in tutti i Pc. In genere i codec Avi più utilizzati sono Cinepack o Indeo nel formato 352 x 288 pixel (massimo formato possibile attualmente per Hyperfilm).
E’ anche conveniente trasformare il video da Avi in Mpg (formato più compresso e quindi più leggero).
Per fare questo è possibile utilizzare il software TMPGenc, che si può scaricare gratuitamente dai siti:
http://digilander.iol.it/divxdoor1/swpage/tmpgenc.html
oppure http://www.tmpgenc.net/e_main.html
(La versione più recente attualmente è la 2.56 e il file di cui si deve effettuare il downloads è di circa 1 Mb)
Ora abbiamo il nostro video e possiamo cominciare a realizzare un hyperfilm. Occorre però trovare i file da collegare. Molti sono i colegamenti possibili. Siti web (URL), video (come quello appena descritto), file di Powerpoint, ma i migliori, a mio avviso, rimangono quelli realizzati con Word 2000 e salvati come pagina web. In una prossima occasione cercherò di raccontare alcuni trucchetti per realizzare simpatici ipermedia con questo programma che tutti conoscono e che ormai si trova in tutti i Pc.
Carlo Rossi
carloal.rossi@tiscali.it