Il progetto Federica dell’Università di Napoli, dopo 5 anni di ricerca e innovazione, si presenta venerdi 13 marzo, presso il Centro Congressi dell’Universita’, per il ciclo “Come alla corte di Federico” con il lancio di nuove funzioni e la disponibilità di oltre 100 corsi per tutte le 13 facoltà a liberio accesso per tutti.
Il Rettore Guido Trombetti, parla di “mission di Università pubblica”, come stimolo alla rimozione “di qualsiasi software e limitazione all’accesso del sapere”: i materiali, più di 2000 lezioni, oltre 1600 documenti, 300 video e 600 podcast sono a disposizione degli studenti (e del mondo intero) per il ripasso e per l’approfondimento attraverso la Living Library (600 siti selezionati dai docenti).
“Open” e “Free” sono i nuovi paradigmi della conoscenza: dall’open source software all’open hardware (ad es. l’italianissimo Arduino). In Italia, in ambito universitario, si parla molto di “open access” e dopo le dichiarazioni di Budapest, Berlino e Messina, si comincia a fare qualcosa (a Torino ad esempio è partito AperTo), ma oltre a rendere “open” i risultati delle ricerche (open access) è importante dare agli studenti la possibilita’ di accedere alla risorse didattiche. L’esperienza del MIT con il progetto OCW ha dimostrato che il valore della didattica universitaria non sta nei materiali: grazie ai rapporti dell’OECD, al coordinamento dell’UNESCO e ai finanziamenti della William and Flora Hewlett, il movimento Open Education Resources si sta ampliando, coinvolgendo prestigiose Università in tutto il mondo.