Purtroppo è uscita con tre anni di ritardo questa raccolta che parla a tutto campo del Web semantico, con la supervisione di Tim Berners-Lee…
Titolo
“Web intelligence”
Autori
A cura di Ning Zhong, Jiming Liu e Yiyu Yao
Editore
Springer-Verlag
Pagine
440
Anno
2003
Prezzo
69,95 $
Titolo
“Spinning the semantic Web. Bringing the World Wide Web to its full potential.”
Autori
Autori vari, con prefazione di Tim Berners-Lee
Editore
Mit press
Pagine
479
Anno
2003
Prezzo
40,00 $
Purtroppo è uscita con tre anni di ritardo questa raccolta che parla a tutto campo del Web semantico, con la supervisione di Tim Berners-Lee, che di semantica per le risorse on line parla già dal 1997.
Sebbene un po’ invecchiati, i 14 saggi raggruppati in Spinning the semantic Web spiegano quali teorie possono essere adottate e quali strumenti possono essere utilizzati in pratica per aggiungere delle descrizioni e dei significati all’organizzazione delle informazioni in Rete.
Il volume ha un linguaggio sia accademico sia molto tecnico, destinato quindi agli studiosi o agli addetti ai lavori che intendano svolgere delle ricerche in merito o implementare in concreto delle soluzioni, ma una lettura anche incompleta delle pagine di questo libro riesce a spiegare come mai il Web dei metadati è ancora lontano nella sua realizzazione su vasta scala. In effetti, occorre prima formalizzare un’ontologia e creare degli strumenti adeguati per la gestione dei dizionari; fatto questo è necessario classificare le pagine Web, con un lavoro lungo e faticoso. La classificazione, in particolare, se svolta con programmi automatici rischia di essere poco accurata, mentre se eseguita a mano richiede molto tempo e comporta dei costi decisamente elevati.
Nella prefazione, di dicembre del 2002, Berners-Lee è abbastanza ottimista sulla rapida evoluzione di questo campo di ricerca; il padre del Web, tuttavia, non si lascia andare a previsioni troppo rosee.
Alcuni aggiornamenti su questo settore si trovano all’indirizzo della Semantic Web Activity.
L’incontro tra la semantica e il Web, però, non produrrà solo dei repository di conoscenza, ma anche gli strumenti necessari per attivare dei comportamenti intelligenti nella Rete, come è spiegato in Web intelligence, che è un risultato del lavoro del Web intelligence consortium), un’organizzazione internazionale fondata nel 2002 per promuovere la ricerca sia accademica sia industriale nel campo degli agenti intelligenti applicati a Internet.
Nel libro 59 autori, di varie parti del mondo e quasi tutti universitari, descrivono in 20 saggi la teoria, gli esperimenti concreti, le formule e gli algoritmi di questo campo, anche qui con un’impostazione e un linguaggio non divulgativi ma per esperti. In particolare i lavori esaminano sei parti di tale campo: gli agenti, il Web mining, il Web information retrieval, il Web knowledge management, i sistemi Web intelligenti, e le reti sociali. Sono particolarmente interessanti, tra le possibili applicazioni, gli agenti intelligenti per l’e-learning, la possibilità di trovare “informazioni inattese”, la personalizzazione dei motori di ricerca, la realizzazione di schemi di pre-caricamento delle pagine Web che si è in procinto di richiamare durante la navigazione, e delle guide semantiche e interattive su Pda per la visita ai musei.