In Italia continuano a essere pubblicati numerosi contributi sulla teoria che deve guidare le pratiche di e-learning. Frutto di un lavoro congiunto di Fondazione Ibm Italia e della Facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Milano–Bicocca,
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In Italia continuano a essere pubblicati numerosi contributi sulla teoria che deve guidare le pratiche di e-learning. Frutto di un lavoro congiunto di Fondazione Ibm Italia e della Facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Milano–Bicocca, il testo curato da Nacamulli, docente di organizzazione aziendale, presenta delle riflessioni di ampio respiro sul tema della formazione a distanza, completate però dall’analisi di numerosi casi concreti.
Sono proprio tali analisi le parti più interessanti del volume, con un esame accurato di una trentina di esperienze diverse. Si parte da strutture formative come il Consorzio Nettuno e l’Open University britannica, per passare a Università tradizionali, quali quelle del Maryland e di Lund, ma non mancano i casi in cui la formazione viene somministrata nella grandi aziende come Ibm, Pirelli e Fiat, o in enti pubblici quali il Comune di Roma.
Le parti teoriche sono meno riuscite. Come purtroppo capita spesso nel caso delle pubblicazioni accademiche, gli autori non sempre riescono a produrre un discorso scorrevole, bene organizzato e privo di ripetizioni.
L’ipotesi di lavoro di tutto il volume è che l’integrazione tra “click and mortar”, tra l’on line e il cemento, sia la soluzione migliore anche per quanto riguarda la formazione. Una corretta combinazione di interventi in Rete e tradizionali deve infatti realizzare una sorta di “complex learning”, un prodotto o uno strumento di produzione che deve essere considerato e valutato come qualsiasi altro investimento aziendale, soppesandone costi e benefici.
Il libro è affiancato da un sito, www.elesociety.org, dove sono consultabili alcuni estratti del libro e altre informazioni sui progetti in corso di questo gruppo di ricercatori.
Ancora teoria, questa volta focalizzata non sulla formazione aziendale ma solo sull’insegnamento universitario, nel saggio di Ardizzone e di Rivoltella, docenti l’uno di tecnologie dell’istruzione e l’altro di metodi e tecniche delle interazioni educative, all’Universitè cattolica di Milano. I due autori si concentrano in particolare sulle figure in gioco, docenti, tutor e studenti, esaminandone ruoli e funzioni. Anche qui si parla di università “brick and click”, per sottolineare la necessità di integrare diversi strumenti di lavoro, off line e on line.