Tra le acquisizioni critiche della cosiddetta “postmodernità”, che la Scuola attuale ha sviluppato e condiviso, si inserisce a pieno titolo la centralità dell’immagine. La crisi della modernità, e della conseguente sovranità del paradigma metodologico-sperimentale, ha comportato infatti una valorizzazione del carattere veritativo di esperienze conoscitive altre, come quella estetica, e l’’esperienza artistica è stata riconosciuta quale momento fondamentale dal punto di vista conoscitivo.
Ma l’”educazione all’immagine” – che ha fatto formalmente capolino anche nei nuovi programmi della scuola elementare – non rischierà di allontanare la bellezza dello sguardo? La vocazione didattica al “commento” e al “sottotitolo” non finirà per corrompere la pienezza dell’immagine, a volte più autenticamente restituibile nel silenzio?
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