Le componenti di un progetto di e-learning

Pubblicato su Pro HTML.it venerdì 27 settembre 2002

Su che cosa si intenda con la formula e-learning il dibattito è attualmente ancora in fase di sviluppo, come dimostrano anche le svariate modalità di formazione a distanza oggi presenti sulla rete. Per cominciare a fare un po’ di chiarezza diremo che il termine si riferisce alla formazione a distanza veicolata attraverso un computer connesso in rete.


Tipicamente, in una lezione di e-learning, mediante il computer viene esposto il materiale didattico in risposta alle richieste dell’utente. Il computer stimola lo studente a ricercare informazioni e fornisce il materiale adatto in base alle risposte ottenute. Il materiale può consistere semplicemente nella trascrizione per computer delle lezioni tradizionali con relativi esercizi e test valutativi. Oppure può essere un’applicazione ben più complessa, in grado di seguire il percorso e il comportamento degli utenti e fornire in risposta materiali didattici più appropriati. Le pagine che state leggendo, benché costituiscano una semplice esposizione piuttosto che un corso, hanno un loro scopo istruttivo, più o meno apprezzabile. Rappresentano il modulo di base più semplice di formazione online: un testo, grafiche semplici o nulle, ed un ammontare limitato di interazione (perlopiù costituito da links). Forme di e-learning più complesse includono un grado di interattività decisamente più evoluto. L’interazione può realizzarsi attraverso esercizi, simulazioni, test di autovalutazione ecc. Inoltre, sfruttando appieno le potenzialità offerte dal computer e dalla rete, il corso potrebbe includere pagine web con materiali supplementari, sessioni di classe virtuale in videoconferenza, un archivio delle lezioni precedenti, forum di discussione e test valutativi che vengono registrati in una tabella personale di un database.

Un po’ di storia

A ben vedere, l’e-learning non rappresenta altro che la più recente evoluzione della classica FAD, le cui origini risalgono alla pubblicazione dei primi corsi per corrispondenza nati durante la rivoluzione industriale. Nel corso dei successivi decenni, la FAD si è sviluppata integrando tra i propri strumenti i nuovi media che di volta in volta nascevano dal continuo sviluppo tecnologico, aggiungendo all’impiego dei materiali didattici cartacei veicolati attraverso il servizio postale, i contributi audiovisivi, i collegamenti radio-televisivi e telefonici, ecc.

Negli anni ’60, assistiamo alla prima svolta, incentrata sull’uso e sulla simulazione di tecnologie complesse. Gli esempi più noti di tali applicazioni sono i progetti di Computer Aided Instruction (CAI) sviluppati in ambito universitario e l’impiego di simulatori di volo utilizzati dall’industria aeronautica per l’addestramento dei piloti. Negli anni ’90, tocca alla Rete e alle più recenti tecnologie digitali il compito di fornire un nuovo impulso all’evoluzione della formazione a distanza, riunendo le precedenti correnti storiche e annullando per quanto possibile la distanza e i limiti insiti in questo tipo di fruizione didattica. Oggi, la diffusione capillare delle reti e dei sistemi informatici è in grado di supportare gruppi impegnati nello svolgimento di un compito comune (groupware) mentre Internet fornisce una piattaforma di comunicazione basata su standard sufficientemente omogenei e affidabili a livello planetario. In più, le potenzialità dei moderni computer offrono forme sicuramente nuove di comunicazione e di interazione, in grado di generare esperienze anche assai coinvolgenti. Si pensi, ad esempio, al clamoroso successo dei videogiochi: non sono in pochi a vedere in essi una potenziale fonte di ispirazione per quanti operano nel campo della formazione e dell’addestramento.

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Pubblicato su venerdì 27 settembre 2002

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