Scuola: la Moratti promuove il piano bipartisan

Pubblicato su Corriere della Sera giovedì 24 ottobre 2002

Il ministro favorevole al laboratorio di esperti «trasversali» per costruire un sistema educativo che resista ai cambi di governo. Gli insegnanti tenuti a 18 ore setttimanali nello stesso istituto.

«La scuola è di tutti, non può essere di una parte o dell’altra». Il ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, non ha dubbi. E promuove a pieni voti il lavoro del gruppo di esperti bipartisan che da otto mesi si sta occupando di un piano comune per la scuola, come anticipato nei giorni scorsi dal Corriere della Sera.

CINQUE PILASTRI – Un progetto complessivo, da non confondere con la riforma all’esame del Senato; un progetto basato su cinque pilastri: riqualificare la formazione di base, valorizzare la formazione professionale, inserire in un unico sistema le scuole non statali che svolgono un ruolo pubblico, riqualificare i docenti, potenziare inglese e informatica.

IL POOL – Del gruppo fanno parte consulenti della stessa Moratti, come Giuseppe Bertagna, e professori universitari, come il filosofo della scienza Silvano Tagliagambe. Ma ci sono anche Vittorio Campione, che è stato segretario particolare dell’ex ministro Berlinguer, e la diessina Claudia Mancina. Il gruppo lavora alla realizzazione di un’idea di scuola – da realizzare a regime in almeno otto anni – che non sia soggetta a cambi di governo e di maggioranze, ma possa resistere ed essere al passo con i tempi.

«Ci auguriamo – ha detto il ministro al termine di un’audizione in commissione Istruzione alla Camera – di poter avere un confronto ampio e una condivisione sui temi concreti a partire dal servizio da garantire agli studenti e dalla qualità della didattica». E ancora: «Non solo non ci sottraiamo, ma auspichiamo un dibattito ampio. Tutte le iniziative che vanno in questa direzione sono estremamente utili e positive».

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