La Commissione europea ha deciso di prorogare fino al 2005 l’attuale disciplina sugli aiuti di Stato per la ricerca e sviluppo (R&S).
Tale decisione è stata presa a seguito dellarevisione della disciplina comunitaria varatadalla Commissione a marzo dell’annoscorso.
Secondo la normativa esistente, la ricercadi base non correlata ad attività industrialio commerciali può avvalersi di aiuti fino al100% dei costi ammissibili, mentre la ricercaindustriale può usufruire di aiuti, comepercentuale di base, fino al 50% dei costi.Le attività di sviluppo precompetitivo possonobeneficiare di aiuti che nella misuradi base possono costituire anche un quartodei costi ammissibili.
Tali percentuali di base (50% e 25%) possonoaumentare grazie a maggiorazioni (finoal 25%) per le attività di R&S avviate da piccolee medie imprese o in aree assistite,oppure che contribuiscano agli obiettivi deiprogrammi comunitari di R&S o promuovanola collaborazione transnazionale.
Un portavoce del Commissario della RicercaPhilippe Busquin, nel definire “positive”le disposizioni attuali, ha dichiarato che sidovrebbero incentivare gli investimenti checontribuiscono all’obiettivo, posto dalConsiglio europeo di Barcellona, di portarela spesa in R&S negli Stati membri al livellodel 3% del PIL entro il 2010, e che gli aiuti diStato costituiscono “parte della soluzione”.
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