Il commissario europeo alla cultura Viviane Reding ha proposto al Consiglio dell’Unione l’adozione di cinque nuovi obiettivi che dovrebbero contrassegnare l’impegno dell’Unione nel settore della scuola e della formazione fino all’anno 2010.
I cinque obiettivi, che dovrebbero sostituire quelli adottati a Lisbona, riguardano:
l’abbandono Gli stati membri dovranno ridurre della metà il tasso di abbandono registrato nel 2000, il tasso medio europeo dovrà scendere al 9% (la media attuale in Europa è del 19%, l’Italia con il 26% è terzultima);
la parità fra i sessi Gli stati devono impegnarsi per ridurre l’attuale disparità tra uomini e donne laureati in matematica, scienze e discipline tecnologiche (l’Italia è al primo posto con un rapporto dell1,6%);
la scolarizzazione Sempre entro il 2010 gli stati devono impegnarsi per portare all’80% la percentuale di popolazione fra i 18 e i 59 anni che ha conseguito il diploma di scuola media superiore (l’Italia è ultima con il 46% di non diplomati);
l’alfabetizzazione Abbassare la percentuale dei quindicenni che conseguono scarsi risultati nella capacità di lettura, nella matematica e nelle scienze. Il livello di comprensione della scrittura è attualmente più basso fra i quindicenni europei rispetto agli Stati Uniti e al Giappone;
la formazione permanente Il tasso medio di partecipazione alla formazione permanente nei paesi dell’Unione dovrà essere del 15% dei cittadini in età lavorativa (da 25 a 64 anni). Nessun paese dovrà essere sotto al 10%. La media attuale è dell’8,4%.
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