Il 26 Luglio 2017, a Roma, presso la Sala Centrale dell’Acquario Romano, si è svolto l’evento di rilancio del Piano Nazionale Scuola Digitale. Per Dschola era presente Stella Perrone, la vedete in foto sullo schermo durante un suo contributo.
Di seguito il report di Stella:
Mercoledì 26 luglio 2017 ho partecipato, a Roma, presso la Sala Centrale dell’Acquario Romano, all’evento dal titolo “Il Piano Scuola Digitale incontra il Paese”. L’iniziativa, svolta alla presenza della Ministra Valeria Fedeli, è stata l’occasione per fornire una panoramica sui primi diciotto mesi del Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD) e per rilanciare le politiche per l’innovazione del sistema educativo.
Ho visto una sala gremita di gente, circa 600 sono le persone intervenute dalle istituzioni, dal mondo della scuola, dell’università, della ricerca, delle imprese. Per essere il 26 di luglio bisogna riconoscere che la partecipazione è stata notevole e nell’aria si percepiva la voglia “di esserci” realmente e di condividere.
E’ stata una giornata di “innovazione“, di esperienze, di progetti in corso e futuri, di buone intenzioni da parte del MIUR, di accordi con i Territori, il mondo del lavoro e le Università. Descrivere quanto realizzato con dati e immagini, presentare nuovi programmi, progetti e nuovi investimenti …. sono convinta che siano elementi indispensabili per riflettere meglio dopo più di un anno e mezzo di PNSD, per proseguire con consapevolezza, per recuperare entusiasmo, per monitorare le azioni, per individuare criticità e soprattutto per migliorare e migliorarsi.
Cosa è stato fatto?
Dai primi dati emersi dalle rilevazioni in corso dell’Osservatorio Scuola Digitale su un campione di 3.500 scuole emerge che il 97% degli edifici scolastici è connesso ad Internet per la didattica, con connessione adeguata, ossia con una buona connessione, nel 47% dei casi. Per quanto riguarda il cablaggio interno degli istituti, il 48% degli edifici è interamente cablato, il 75% dei laboratori è cablato e connesso, il 56% delle aule è cablato e connesso.
A mio avviso molto è ancora da fare rispetto alle infrastrutture di rete, ma indubbiamente mi sento di affermare che si tratta comunque di un primo risultato importante, senza il quale comunque non sarebbe possibile alcuna innovazione. Una buona connessione di rete per una scuola è criticità bloccante per l’innovazione anche se non ne rappresenta l’anima.
Il mio pensiero è subito andato a tutto il lavoro svolto da Dschola sul territorio negli ultimi quindici anni di accompagnamento e assistenza alle scuole perché avessero connessioni adeguate ad un utilizzo funzionale nella didattica.
Molti altri dati importanti sono stati evidenziati e riguardano gli ambienti dedicati alla didattica digitale, l’utilizzo del BYOD, del registro elettronico, i percorsi attivati per lo sviluppo delle competenze digitali degli studenti: cittadinanza digitale, pensiero computazionale, creatività digitale, economia e imprenditorialità.
L’innovazione “è una sfida per ogni individuo e organizzazione. Lo è per interi settori e per le economie di interi Paesi. È normale, quindi, che lo sia anche per il sistema educativo – ha ricordato Fedeli – Ed è qui che la visione complessiva, la cura dei dettagli e l’ampiezza degli investimenti del Piano Nazionale Scuola Digitale rappresentano un capitale straordinario da valorizzare e su cui costruire qualcosa che va molto oltre l’innovazione del sistema scolastico: stiamo spingendo la domanda di innovazione e la capacità di innovare del nostro Paese“.
Sono anche io convinta che investire nella innovazione della scuola sia investire nella crescita e nell’innovazione dell’intero Paese.
Un video introduttivo della giornata ha riportato le interviste ad alcuni animatori digitali tra le quali, con piacevole sorpresa, è apparsa anche la mia. Dare voce ai protagonisti è certamente un atto dovuto e meritevole. Le interviste sono state svolte in occasione degli eventi per il primo anno di PNSD a novembre 2016 presso la Reggia di Caserta. In tale occasione ho rappresentato Dschola facendomi portavoce della nostra mission al convegno “L’innovazione corre con le reti”
Un video introduttivo della giornata ha riportato le interviste ad alcuni animatori digitali tra le quali, con piacevole sorpresa, è apparsa anche la mia. Dare voce ai protagonisti è certamente un atto dovuto e meritevole. Le interviste sono state svolte in occasione degli eventi per il primo anno di PNSD a novembre 2016 presso la Reggia di Caserta. In tale occasione ho rappresentato Dschola facendomi portavoce della nostra mission al convegno “L’innovazione corre con le reti”
Molto è stato fatto ma molto ancora deve essere portato avanti, affinché l’innovazione digitale diventi azione curricolare quotidiana in tutte le scuole più che pratica saltuaria ed eccezionale.
Quali le azioni future? Quali i futuri investimenti?
Sedici le azioni annunciate dal MIUR con partenza fra settembre e novembre 2017, inserite in alcuni importanti filoni:
a) Ridurre il digital divide, dare connessioni adeguate alle scuole
* Un voucher per coprire i costi di allacciamento alla fibra per ogni edificio scolastico (investimenti MISE)
* Un investimento da 2.5 milioni di Euro per ambienti innovativi e Fab Lab nelle scuole di periferia
* 140 milioni per convertire in chiave digitale (e Industria 4.0) tutti i laboratori delle scuole secondarie
* Amministrazione digitale e servizi digitali per la scuola semplificati, sia lato amministrativo che rispetto alla comunicazione con le famiglie. Da qui l’importanza dei siti web e l’idea di dare ad ogni scuola un nuovo design, open source e centrato sull’utente, e che vedrà la luce già a novembre 2017. Una scuola ha bisogno di documentare quello che fa con e per i propri studenti e come sta cambiando, andando oltre la parte burocratica legislativa e di trasparenza. Ritengo che uno spazio efficace per una scuola debba essere stratificato, partendo da un nucleo centrale di parti essenziali dovrebbe puntare a zone diverse che “raccontino” della scuola e della didattica.
Anche in questo caso un pensiero è andato ad un progetto Dschola a nome Share.Dschola.it, un servizio gratuito di hosting per siti scolastici costruiti secondo la logica “2.0”, realizzato nel 2006 con risorse interne dell’Associazione Dschola. L’obiettivo era offrire alle scuole una piattaforma web 2.0, collaborativa e pronta all’uso. Alla base della prospettiva generale del web 2.0 vi era l’idea di valorizzare e semplificare la possibilità degli utenti della rete Internet di produrre contenuti in prima persona. La nostra intenzione era quella di coinvolgere direttamente docenti e studenti, per andare oltre la dipendenza operativa dal singolo webmaster e promuovere invece un modello organizzativo basato sulla “redazione distribuita”, dove più persone (docenti, studenti, amministrativi, genitori) potessero lavorare contemporaneamente sul sito dell’istituto, sia da casa sia da scuola.
* Un voucher per coprire i costi di allacciamento alla fibra per ogni edificio scolastico (investimenti MISE)
* Un investimento da 2.5 milioni di Euro per ambienti innovativi e Fab Lab nelle scuole di periferia
* 140 milioni per convertire in chiave digitale (e Industria 4.0) tutti i laboratori delle scuole secondarie
* Amministrazione digitale e servizi digitali per la scuola semplificati, sia lato amministrativo che rispetto alla comunicazione con le famiglie. Da qui l’importanza dei siti web e l’idea di dare ad ogni scuola un nuovo design, open source e centrato sull’utente, e che vedrà la luce già a novembre 2017. Una scuola ha bisogno di documentare quello che fa con e per i propri studenti e come sta cambiando, andando oltre la parte burocratica legislativa e di trasparenza. Ritengo che uno spazio efficace per una scuola debba essere stratificato, partendo da un nucleo centrale di parti essenziali dovrebbe puntare a zone diverse che “raccontino” della scuola e della didattica.
Anche in questo caso un pensiero è andato ad un progetto Dschola a nome Share.Dschola.it, un servizio gratuito di hosting per siti scolastici costruiti secondo la logica “2.0”, realizzato nel 2006 con risorse interne dell’Associazione Dschola. L’obiettivo era offrire alle scuole una piattaforma web 2.0, collaborativa e pronta all’uso. Alla base della prospettiva generale del web 2.0 vi era l’idea di valorizzare e semplificare la possibilità degli utenti della rete Internet di produrre contenuti in prima persona. La nostra intenzione era quella di coinvolgere direttamente docenti e studenti, per andare oltre la dipendenza operativa dal singolo webmaster e promuovere invece un modello organizzativo basato sulla “redazione distribuita”, dove più persone (docenti, studenti, amministrativi, genitori) potessero lavorare contemporaneamente sul sito dell’istituto, sia da casa sia da scuola.
b) Investimenti chiave: Competenze e Contenuti – Formazione
* Formazione di qualità. Investimenti per un totale di 25 milioni di euro: 18 centri di competenza sui temi dell’innovazione in campo educativo, sull’innovazione metodologica, sulla leadership educativa, sulle STEM e sulla creatività, sul pensiero computazionale e sulla cittadinanza digitale, sull’inclusione mediato dalle tecnologie e 18 spazi attrezzati (uno per regione) atti alla formazione pratica
* Rendere le competenze digitali strutturali agli ordinamenti, attraverso un gruppo di lavoro che avrà il compito di rivedere le indicazioni nazionali. Un altro gruppo lavorerà sulla regolamentazione del BYOD attraverso la stesura di linee guida da fornire alle scuole. Un terzo gruppo di lavoro si occuperà di fornire ai docenti reali modelli di innovazione metodologica della didattica.
* Dall’esperienza di Generazioni Connesse nascerà un percorso di “educazione civica digitale” in ogni classe
* Viene dedicato un finanziamento per sperimentazioni di larga scala per un curriculum verticale, con il coinvolgimento dei Territori, per introdurre pensiero analitico e computazionale e l’informatica strutturalmente a tutti i cicli di istruzione
* Verrà dato un contributo ad ogni scuola secondaria di I grado (da investire in dotazioni e formazione) per realizzare percorsi STEM in ogni classe a partire dal prossimo anno scolastico, con una particolare enfasi sulle studentesse.
* Nascerà un curriculum nazionale per l’imprenditorialità, per consentire ad ogni studente della scuola secondaria di sviluppare il proprio spirito di iniziativa trasformando le idee in progetti concreti.
Sono tematiche importanti per Dschola, tematiche alle quali abbiamo dedicato anni di ricerca e di progettazione di eventi formativi e progetti per il territorio.
* Formazione di qualità. Investimenti per un totale di 25 milioni di euro: 18 centri di competenza sui temi dell’innovazione in campo educativo, sull’innovazione metodologica, sulla leadership educativa, sulle STEM e sulla creatività, sul pensiero computazionale e sulla cittadinanza digitale, sull’inclusione mediato dalle tecnologie e 18 spazi attrezzati (uno per regione) atti alla formazione pratica
* Rendere le competenze digitali strutturali agli ordinamenti, attraverso un gruppo di lavoro che avrà il compito di rivedere le indicazioni nazionali. Un altro gruppo lavorerà sulla regolamentazione del BYOD attraverso la stesura di linee guida da fornire alle scuole. Un terzo gruppo di lavoro si occuperà di fornire ai docenti reali modelli di innovazione metodologica della didattica.
* Dall’esperienza di Generazioni Connesse nascerà un percorso di “educazione civica digitale” in ogni classe
* Viene dedicato un finanziamento per sperimentazioni di larga scala per un curriculum verticale, con il coinvolgimento dei Territori, per introdurre pensiero analitico e computazionale e l’informatica strutturalmente a tutti i cicli di istruzione
* Verrà dato un contributo ad ogni scuola secondaria di I grado (da investire in dotazioni e formazione) per realizzare percorsi STEM in ogni classe a partire dal prossimo anno scolastico, con una particolare enfasi sulle studentesse.
* Nascerà un curriculum nazionale per l’imprenditorialità, per consentire ad ogni studente della scuola secondaria di sviluppare il proprio spirito di iniziativa trasformando le idee in progetti concreti.
Sono tematiche importanti per Dschola, tematiche alle quali abbiamo dedicato anni di ricerca e di progettazione di eventi formativi e progetti per il territorio.
c) Investire sulla comunità
Nascerà una piattaforma dedicata inizialmente agli animatori digitali, al team dell’innovazione e ai dirigenti scolastici, un luogo per organizzare eventi, progetti e condividere buone pratiche. Sarà presentata al 12 settembre 2017.
Nascerà una piattaforma dedicata inizialmente agli animatori digitali, al team dell’innovazione e ai dirigenti scolastici, un luogo per organizzare eventi, progetti e condividere buone pratiche. Sarà presentata al 12 settembre 2017.
d) Fare squadra attorno alla scuola
La Ministra Fedeli ha fornito un messaggio forte “L’educazione non è un settore: è la condizione abilitante di un Paese”.
La scuola ha quindi il diritto di chiedere qualcosa la Paese. “La scuola ha bisogno dei migliori contenuti, delle migliori competenze, di un accompagnamento sempre più dedicato, dei migliori formatori, delle tecnologie più avanzate”, ha affermato la ministra Fedeli
Sono stati, quindi, rilanciati gli accordi territoriali con le Regioni e i Comuni (12 territori in totale: Puglia, Lombardia, Liguria, Campania, Sardegna, Toscana e Città di Roma, Umbria, Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia e Città di Bologna; è stata annunciata la creazione di uno Stakeholders’ Club (circa 70 partner) per riunire attorno a obiettivi comuni imprese, enti, associazioni, università che intendono sostenere l’attuazione del PNSD anche attraverso una Coalizione per l’imprenditorialità per rafforzare la diffusione di imprenditorialità e autoimprenditorialità in chiave digitale fra le ragazze e i ragazzi.
La Ministra Fedeli ha fornito un messaggio forte “L’educazione non è un settore: è la condizione abilitante di un Paese”.
La scuola ha quindi il diritto di chiedere qualcosa la Paese. “La scuola ha bisogno dei migliori contenuti, delle migliori competenze, di un accompagnamento sempre più dedicato, dei migliori formatori, delle tecnologie più avanzate”, ha affermato la ministra Fedeli
Sono stati, quindi, rilanciati gli accordi territoriali con le Regioni e i Comuni (12 territori in totale: Puglia, Lombardia, Liguria, Campania, Sardegna, Toscana e Città di Roma, Umbria, Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli Venezia-Giulia e Città di Bologna; è stata annunciata la creazione di uno Stakeholders’ Club (circa 70 partner) per riunire attorno a obiettivi comuni imprese, enti, associazioni, università che intendono sostenere l’attuazione del PNSD anche attraverso una Coalizione per l’imprenditorialità per rafforzare la diffusione di imprenditorialità e autoimprenditorialità in chiave digitale fra le ragazze e i ragazzi.
Mi sento sicuramente di ringraziare a tutti coloro che hanno promosso il #PNSD, che continuano a credere e a investire energie, cercando di coinvolgere gli attori principali: docenti, studenti.
Un PNSD che significa interdisciplinarietà, contenuti verticali, aggregazioni e reti, research unit, ma anche necessità di affrontare le criticità e altri aspetti quali il problema della valutazione.
Grazie a chi crede nella SCUOLA e nella CULTURA DIGITALE ben diversa da semplice tecnologia.
Mi sento di ringraziare tutti i miei compagni di avventure di sperimentazione digitale di Dschola; credo di poter affermare che siamo stati pionieri della scuola digitale e che continuiamo la nostra avventura per migliorare e migliorarci al servizio delle scuole del territorio.
Mi sento di ringraziare tutti i miei compagni di avventure di sperimentazione digitale di Dschola; credo di poter affermare che siamo stati pionieri della scuola digitale e che continuiamo la nostra avventura per migliorare e migliorarci al servizio delle scuole del territorio.
Tutti noi siamo sicuramente accomunati da una grave patologia spesso contagiosa che ha nome: ENTUSIASMO!
Una patologia dalla quale non desidero guarire …
Una patologia dalla quale non desidero guarire …
Stella Perrone