Frequentava l’istituto tecnico Sommellier, considerato uno dei più prestigiosi di Torino, e, come ora spiega la preside, Catterina Cogno, “era il migliore della classe”. “Aveva manifestato del disagio – spiega – all’inizio del precedente anno scolastico, nel 2005. Vedendolo in lacrime, un insegnante lo avvicinò. E dopo qualche titubanza disse che gli altri lo prendevano perché studiava troppo e aveva dei bei voti. Lo chiamavano ‘Jonathan’. Intervenimmo subito, sgridammo i suoi compagni, e da allora non è più stato notato nulla di insolito. Era bravo, garbato, sensibile. Per noi è stato un fulmine a ciel sereno”. (Rainews 24)
Come ha detto al TG3 Paola Mastrocola prof e autrice del libro “come una barca nel bosco” è ora di finirla di lasciare da soli i ragazzi bravi!!!
E’ proprio ora di finirla: riempiamo di attenzioni i più chiassoni e maleducati e li contorniamo di progetti, assistenti sociali, insegnanti di sostegno e psicologi. Tutti gli enti formativi, dalle scuole agli oratori, si concentrano troppo spesso sui soggetti che fanno a gara per non usare il cervello; mentre per i più bravi, per i più silenziosi, per i più educati non c’è nulla! proprio nulla! E questo non è per niente un esempio educativo! stiamo livellando verso il basso le nuove generazioni?
Le persone intelligenti, geniali, con talento ed educate sono lasciate da parte, ignorate, a volte perfino “tollerate” a fatica, spesso derise come alieni su un pianeta dove c’è solo lo spazio per i più fessi… sono “come una barca nel bosco”
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