Sta per arrivare al traguardo il progetto europeo Multinclude sull’inclusione (https://multinclude.eu/). Se ne è scritto molto in questo sito. Mettendo “Multinclude” nello spazio di ricerca, troverete la storia a ritroso del progetto. In estrema sintesi, Multinclude offre alle scuole idee per rendere concreta l’inclusione, in tutti i suoi aspetti, a 360° e uno strumento per confrontarsi con la propria situazione.
Quattro università, due centri di ricerca e due associazioni hanno lavorato per tre anni per mettere a punto uno strumento utile alle scuole per comprendere, valutare e, eventualmente, intervenire, rispetto al livello di inclusione nella propria scuola.
La raccolta delle buone pratiche o casi
Dschola, con la direttrice Eleonora Pantò , l’anima della partecipazione italiana, con il presidente Alfonso Lupo, motore dell’organizzazione, è stata molto impegnata su tutto il progetto: la ricerca dei casi – segnalo Caffelatte di Stella Perrone e Scratch for Disability di Alberto Barbero; l’analisi dei casi; l’attivazione della Learning Communiy e del MOOC; la realizzazione dello strumento – nel progetto chiamato Matrice per l’inclusione.
L’analisi dei casi
La Matrice scaturisce dall’analisi delle 70 buone pratiche che il progetto ha raccolto: per ogni caso sono stati individuati gli aspetti più caratterizzanti, gli ambiti di applicazioni, il tipo di destinatari per capire come tali casi potessero essere effettivamente scalabili e trasferibili, a partire dall’analisi del contesto e dell’impatto. Il lavoro di analisi è documentato in un rapporto di ricerca reperibile qui.
La Matrice Multinclude per l’inclusione
La Matrice – disponibile qui – analizza le sette dimensioni dell’inclusione scaturite dall’analisi, organizzate in secondo quattro aree; le dimensioni indagano quali sono le azioni che la scuola mette in atto per essere inclusiva e sono le seguenti:
- Amministrazione e accesso
- Interazione sociale
- Supporto per studenti e partecipanti alla comunità educante
- Organizzazione della scuola o dell’agenzia educativa
- Insegnamento, metodi e risorse
- Attività extra curricolare di sostegno alla comunità
- Valutazione e Riconoscimento
Le aree sono relative alle modalità con cui le azioni per l’inclusività sono svolte:
- Sviluppo sociale ed intellettuale
- Risorse educative
- Differenze culturali
- Ambiente scolastico.
In sostanza ogni dimensione, secondo le quattro aree, è sviluppata in 20-25 domande a cui rispondere “sì”, “no”, “non lo so”.
Dopo aver risposto alle domande, è possibile riportare le risposte colorando un foglio riepilogativo che produrrà un simil istogramma per capire in quali aree si è più o meno inclusivi.
E’ disponibile il manuale (in inglese) della matrice.
I workshop sulla matrice con le scuole
A che punto è una scuola rispetto all’ammissione e all’accesso? Rispetto all’insegnamento? Rispetto all’organizzazione? Rispetto a tutte le dimensioni riportate nell’immagine?
Come Associazione Dschola abbiamo registrato l’interesse di alcune istituzioni scolastiche a fare da “pilota” per la valutazione dello strumento che abbimo progettato. Si tratta di tre istituti comprensivi La Morra (CN), Castellamonte (TO), Voltri (Genova), e quattro istituti secondari di secondo grado ISS Avogadro (Torino), ISS Alfieri (Asti), ITIS Vallauri Fossano – Cuneo, ITIS Majorana (Grugliasco – Torino), ITIS Peano, ITIS Galilei.
Prima delle pandemia, nel febbraio 2020 abbiamo svolto un paio di workshop in presenza, lavorando con gruppi di insegnanti, in una modalità di interazione a cui siamo più abituati. Le scuole che fossero interessate a svolgere tali workshop trovano i materiali di supporto sul sito.
I workshop successivi – da ottobre in avanti – si sono svolti online: i partecipanti – di solito gruppi di 15, 20 insegnanti – erano prevalentemente i gruppi GLI della scuola, ma in quasi tutti i casi, oltre ai docenti di sostegno, hanno partecipato alcuni docenti curricolari.
Il workshop includevano un parte di inquadramento del progetto con un riferimento alle sfide e alle teorie pedagogiche. Poi la parola passava ai docenti che, attraverso un sondaggio, esprimevano i significato che davano loro al termine “inclusione” e quali difficoltà erano presenti nella scuola rispetto all’inclusione.
I termini e le problematiche emerse dai sondaggi erano quasi sempre temi che poi si ritrovano nella Matrice per l’inclusione (es. difficoltà di rapporto con i colleghi, misure compensative vissute dai compagni normodotati, ecc)
Nel caso dell’IC “La Morra”, l’unico worskhop svolto in presenza tra gli istituti comprensivi, è stato possibile avviare la compilazione di tutte le schede, poi riportate in un quadro finale. Il dirigente e gli insegnanti hanno così chiaro il punto di partenza.
In quasi tutto i workshop, i docenti hanno fatto una riflessione sulla Matrice. Si sono confrontati, in piccoli gruppi, con le schede. Tutti hanno valutato positivamente lo strumento perché ha consentito loro di mettersi di fronte e attraverso le domande chiarire la situazione delle propria scuola.
Gli insegnanti di ogni scuola partecipante hanno concluso che la Matrice per l’inclusione merita una riflessione profonda, l’organizzazione di un gruppo che la compili, insomma impegno futuro per un aspetto strategico dentro le scuole.
Nessuno ha vissuto il workshop come momento meramente informativo ma come un momento generativo, portatore di idee nuove e azioni concrete.
La Matrice per l’inclusione online e la learning community
Per tutte le scuole è anche possibile compilare la Matrice online: per accedere è necessario essere registrati alla Learning Community del progetto.
Nella Learning community è disponibile anche una raccolta di risorse selezionate sull’inclusione ed è possibile confrontarsi con colleghi di tutta Europa, sul tema dell’inclusione.
La matrice online riporta le stesse dimensioni e le aree, è in lingua inglese e al termine della compilazione però i risultati sono immediatamente visibili e commentabili.
Compilando il questionario per ogni dimensione, si otterrà alla fine un cruscotto riepilogativo e si verrà invitati a compilare un breve sondaggio per dare le proprie valutazioni sullo strumento.
Il workshop con i policy makers
Il percorso svolto fin qui all’interno del progetto e con le scuole è stato anche oggetto di un workshop organizzato l’11 novembre 2020, a cui sono state invitate l’assessore all’istruzione e all’edilizia scolastica della Città di Torino Antonietta Di Martino, la vice rettrice con delega alla didattica dell’Università di Torin, Barbara Bruschi, la prof. Barbara Damiani esperta di inclusione per USR Piemonte, la dirigente scolastica Stella Perrone e alcuni dei protagonisti delle buona pratiche raccolte dal progetto, tra cui insegnanti e dirigenti, rappresentati di SaveTheChildren e Maestri di Strada. Nel dibattito sono emerse considerazioni su quanto sia ancora da costruire una “cultura dell’inclusione” e di come per farlo siano necessarie risorse e modelli organizzativi adeguati, sul ruolo del dirigente scolastico nell’indirizzare la scuola. La matrice per l’inclusione potrebbe utilmente essere integrata in altri strumenti per l’autovalutazione già esistenti (come il RAV).
IL MOOC “Pathway to inclusion”
Uno degli aspetti interessanti del progetto Multinclude, in particolare per l’Italia ma non solo, è proprio quel “multi” che compone il titolo del progett: di solito infatti i progetti e le azioni sull’inclusione si focalizzano su destinatari identificati per tipo di fragilità – persone con disabilità, minoranze linguistiche, persone con background migratorio, difficoltà socio economiche e spesso queste differenti fragilità si sommano. Il progetto ha adottato un progetto olistico e raccomanda anche di compiere azioni di questo tipo per contrastare discriminazione ed esclusione. Per approfondire i temi dell’inclusione, teorie di riferimento e consigli su come affrontare una didattica digitale inclusiva, consigliamo il MOOC proposto dall’Università di Malmo, dove troverete molti riferimenti utili.
Conclusioni
Quando si chiude un progetto ci si augura che, attraverso il sito e gli strumenti prodotti, continui a vivere. Come Associazione Dschola, ci auguriamo che, in questo più che in altri casi, avvenga. Il progetto Multinclude, come testimonia il suo sito, è un patrimonio nell’ambito dell’inclusione, e, l’inclusione, è un patrimonio per la nostra attuale, tormentata e ingiusta società.
( a cura di Enrica Bricchetto ed Eleonora Pantò)