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Bilancio del 2001:/3 il quadro istituzionale

Le Regioni, a prescindere dal colore politico delle maggioranze che le governano, non hanno gradito il fatto che il progetto Bertagna si sia occupato anche del canale della formazione professionale, di loro
competenza, senza minimamente coinvolgerle. Su questo punto, pero’, c’e’ una novita’, alla quale ha accennato il presidente della regione Piemonte Ghigo (che e’ anche coordinatore della conferenza dei
presidenti regionali) in occasione del suo intervento agli “Stati generali” il 19 dicembre, gia’ segnalata da “TuttoscuolaNEWS” e sulla quale vale la pena di ritornare.

Non se ne sa ancora abbastanza, ma potrebbe anche accadere che, al di la’ dei timori espressi dalla sinistra, e da taluni ambienti del centro-destra, tocchi proprio alla “devolution” proposta da Umberto
Bossi il compito di sbloccare la situazione di latente conflitto istituzionale tra le competenze dello Stato e quelle delle Regioni in materia di istruzione e formazione creata dalla legge costituzionale n.3, imposta dal centro-sinistra con una maggioranza di soli quattro
voti nello scorso mese di marzo e ratificata dal referendum dello scorso 7 ottobre.

Il testo approvato dal Consiglio dei ministri il 13 dicembre prevede infatti che vengano riconosciute alle Regioni “competenze legislative esclusive sulle seguenti materie: (…), organizzazione scolastica,
gestione degli istituti scolastici e di formazione; definizione della parte dei programmi scolastici e formativi di interesse specifico della Regione”.

Questa formulazione consentirebbe di definire a
livello centrale i programmi scolastici e formativi di interesse nazionale, stabilendo cosi’ un rapporto di integrazione funzionale e di complementarita’ tra Stato e Regioni, e modificando in profondita’ l’assetto previsto dalla legge n. 3, che prevede invece per le Regioni la competenza legislativa concorrente sull’istruzione ed esclusiva sulla formazione professionale: un assetto che presta il fianco alla
conflittualita’ istituzionale permanente, e che rischia di frammentare il sistema educativo e formativo italiano in una ventina di repubbliche autoreferenziali.

La “devolution” di Bossi potrebbe invece facilitare, tra l’altro, l’adozione del modello di riforma proposto dalla commissione Bertagna nella parte che prevede l’individuazione a livello nazionale
dell’architettura non solo del sistema scolastico ma anche di quello della formazione professionale iniziale. Certo, occorre che le Regioni siano coinvolte, e che la proposta le convinca.

Tratto da lunedì 31 dicembre 2001



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