Bilancio del 2001:/1 la politica

Il 2001 ha segnato in Italia il passaggio da una maggioranza di centro-sinistra ad una di centro-destra. L’effetto piu’ visibile di questo passaggio per il mondo della scuola e’ stato finora rappresentato dalla sospensione della legge n. 30/2000 sul riordino
dei cicli, che per la sua natura di legge quadro, inclusiva anche di altre leggi ordinarie precedentemente varate (in particolare: obbligo
scolastico e formativo), costituiva il punto d’arrivo e di sintesi dell’intera azione riformatrice sviluppata dai governi del centro-sinistra.

La coalizione che ha vinto le elezioni del 13 maggio 2001, compatta nella decisione di sospendere l’attuazione della legge 30/2000, non ha pero’ finora dimostrato altrettanta compattezza nella costruzione di una linea programmatica pienamente condivisa da tutti i partner.

Segnali di questa scarsa coesione si sono avuti, in particolare, in occasione della pubblicazione delle proposte elaborate dal gruppo di studio presieduto dal prof. Bertagna: AN e il CCD non hanno condiviso la riduzione a quattro anni della durata dei licei, mentre la Lega non ha mancato di denunciare i rischi (dal suo punto di vista) di un rinnovato centralismo.

Il ministro Moratti, in questo quadro, si e’ ben guardata dall’assumere posizioni rigide, ed ha anzi utilizzato la tribuna degli “Stati generali dell’istruzione” per riaffermare la sua disponibilita’ ad ascoltare e – presumibilmente – a mediare tra le diverse posizioni delle forze politiche che sostengono il governo, e che saranno presto chiamate ad approvare in Parlamento numerose e consistenti modifiche alla legge sul riordino dei cicli.

C’e’ da ritenere infatti che in mancanza di accordi di maggioranza precisi e vincolanti, l’esito del dibattito parlamentare e delle votazioni sugli emendamenti non sarebbe affatto scontato.

Tratto da lunedì 31 dicembre 2001



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