We use cookies to enhance your browsing experience, serve personalized ads or content, and analyze our traffic. By clicking "Accept All", you consent to our use of cookies.
Customize Consent Preferences
We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.
The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ...
Always Active
Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.
No cookies to display.
Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.
No cookies to display.
Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.
No cookies to display.
Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.
No cookies to display.
Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.
La Rete apre nuove possibilità alla lotta politica dei movimenti, con un fenomeno che dall’antiglobal di Seattle in poi viene definito hacktivism o cyberactivism.
Titolo
“Hacktivism, la libertà nelle maglie della rete”
Autori
Arturo di Corinto, Tommaso Tozzi
Editore
Manifestolibri
Pagine
302
Anno
2002
Prezzo
16,50 €
Titolo
“Cyberactivism. Online activism in theory and practice”
Autori
Martha Mccaughey e Michael D. Ayers
Editore
Routledge
Pagine
310
Anno
2003
Prezzo
19,95 $
Titolo
“Popwar. Il netattivismo contro l’ordine costituito”
Autori
Stefano Gulmanelli, con la collaborazione di Arianna Dagnino
Editore
Apogeo
Pagine
166
Anno
2003
Prezzo
13,00 €
La Rete apre nuove possibilità alla lotta politica dei movimenti, con un fenomeno che dall’antiglobal di Seattle in poi viene definito hacktivism o cyberactivism.
All’hacktivism, nato dalla contrazione di “hacker” e “activism”, è dedicato il saggio di Di Corinto e Tozzi. Il libro inizia con un capitolo teorico, prosegue il discorso esaminando in pratica quali possono essere le varie forme di lotta in Rete, e infine analizza la storia del movimento in Internet, con particolare attenzione al panorama italiano.
Il risultato non è perfetto e usa uno stile pesante e con molte ripetizioni; gli autori stessi, degli hackivisti ben noti nel mondo on line italiano e senza dubbio preparati, ammettono che per fare di meglio avrebbero avuto bisogno di un po’ di tempo in più. È comunque molto interessante la descrizione dei metodi usati dagli hacktivisti, dall’infowar, al netstrike e al defacement. La storia del movimento in Italia, invece, è particolareggiata fino alla noia, si perde spesso nella trionfale celebrazione di piccoli episodi di scarsa importanza e risulta interessante solo per chi frequenta certi ambienti. L’autoreferenzialità, d’altra parte, è un difetto tipico del movimento italiano, che difficilmente riesce a raccontarsi in modo divulgativo e a comunicare in efficacemente con il mondo esterno.
Con coerenza, il testo è disponibile anche on line, gratuitamente, all’indirizzo www.hackerart.org/storia/hacktivism.htm.
Sul versante internazionale, in Cyberactivism una quindicina di autori esaminano come i movimenti si stanno sviluppando in Rete. Il risultato è interessante, di osservazione e di studio senza troppi proclami politici, con una buona fotografia dell’esistente.
L’approccio spazia tra la sociologia, l’antropologia e le scienze della comunicazione, discipline in cui insegnano o comunque operano gli autori; il lavoro parte dai casi concreti, con le nuove forme di protesta sociale nate solo grazie a Internet, per poi attraversare la teoria del ciberattivismo e ritornare infine su altri esempi concreti, di come i movimenti già esistenti utilizzano l’on line. La carrellata è molto completa e comprende da Indymedia al femminismo, da Amnesty international agli zapatisti, dai movimenti gay a quelli etnici.
Ciascun saggio è inoltre corredato da una corposa bibliografia, il che rende il volume un ottimo punto di riferimento per gli studi in questo campo.
Il libretto di Gulmanelli e Dagnino, infine, di facile e scorrevole lettura, segue le mode del momento, dagli smart mob descritti da Howard Rheingold alle reti Wi Fi gestite dalle comunità di utenti, dalle televisioni di strada ai weblog, dal file sharing alla lotta contro la sorveglianza. Il risultato è un buon lavoro compilativo, utile per appropriarsi in fretta dei fatti e delle nuove sigle di tutto quanto riguarda il movimento on line. La tesi degli autori è che vi sia una guerra in atto, la Popwar, tra il netattivismo e il Covernment, l’insieme delle grandi corporation e dei governi. I tre terreni di scontro sono il copyright, il diritto all’informazione, e la privacy; sui primi due campi vinceranno gli attivisti, mentre in materia di violazione della privacy per controllare i cittadini la spunteranno i governi.