Tra i tanti dialetti tecnichesi che esistono oggi, quello di Internet, derivato in gran parte dal precedente informatichese, non è affatto facile. Fino a poco tempo fa si poteva consultare soltanto il Jargon file curato…
Tra i tanti dialetti tecnichesi che esistono oggi, quello di Internet, derivato in gran parte dal precedente informatichese, non è affatto facile. Fino a poco tempo fa si poteva consultare soltanto il Jargon file curato da Eric S. Raymond. Questo testo, noto su cartaceo come The new hacker’s dictionary e stampato per la Mit press, è senza dubbio molto valido, ma è venerato con immeritata sacralità quando, diventato ormai vecchio, continua a essere troppo serio, molto complicato e difficile da comprendere per i non addetti ai lavori. Maurizio Codogno ha rinfrescato di recente, a marzo 2003, un suo adattamento del Jargon in italiano, anche questo liberamente accessibile on line, con il titolo Il gergo telematico. Il lavoro di Codogno ha raggiunto risultati che per i lettori italiani sono superiori a quelli del suo modello di origine statunitense, meno pesanti e di più facile consultazione.
È anche molto interessante la recente uscita di Netlingo. The Internet dictionary di Erin Jansen, disponibile sia su carta sia gratuitamente in Rete.
Il Netlingo di Jansen, sebbene molto ricco di termini ed estremamente rigoroso, riconosce meglio l’autoironia con cui sono stati concepite molte delle espressioni gergali usate oggi in Internet e riesce a spiegarle in modo chiaro e semplice, non senza un pizzico di divertimento.
In questa edizione non è stato censurato nulla, neppure i termini più volgari o più inutili, ma l’autrice promette per il futuro una versione per i bambini.
Il libro su carta comprende appendici e indici per argomento molto completi, con per esempio 24 pagine di acronimi e di abbreviazioni, o con un elenco che riporta ben 500 diverse estensioni di file. Jansen ha inoltre suddiviso i termini in sezioni, con quelli la cui conoscenza è indispensabile per tutti (che sarebbero soltanto 500), quelli destinati ai tecnici, quelli necessari all’e-business, e il cyberslang che viene usato soltanto dai più smanettoni.
Business e concretezza a parte, ci si può comunque divertire tra i termini o le icone inventati solo per gioco, e vi invitiamo per esempio a trovare un uso e uno scopo sensati per le “assicon”.