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L’e-book è morto viva il libro!

La morte del libro per mano dell’e-book è una delle profezie più volte vaticinate dai guru dell’high tech di ogni dove e da sempre accompagna il dibattito sull’evoluzione di Internet e del digitale in generale. Ora, secondo gli stessi sostenitori dell’e-book la tendenza sta per cambiare
a favore di una posizione intermedia che rivoluzionerà comunque il mondo dell’editoria.


L’e-book è morto. Viva l’e-book!
Dalla Mit Technology Review Jason Epsteinm, uno dei protagonisti dell’editoria americana, promotore e, a sua volta scrittore di e-book, dichiara il sostanziale fallimento di questa tecnologia. Anche per i tecnofili più spinti, infatti, l’idea di “andare a letto” con un e-book, con un palmare o con un portatile da leggere, sembra poco seducente. Scomodo e pesante da maneggiare, anche
nelle sue versioni più leggere ed evolute, stancante e nocivo per la vista sembra proprio che il video di un Pc non sarà mai in grado di sostituire il piacere a cinque sensi della lettura di un libro.

Il libro è morto. Viva il libro
Tuttavia la rivoluzione nel consumo della lettura è alle porte. Internet, il più potente, veloce e ricco “editore” del mondo fornirà libri pronti da stampare a richiesta (print on demand) e grazie ad un grossa stampante, più simile in realtà ad una fotocopiatrice, sarà possibile, in una manciata di minuti, stampare e rilegare tutto ciò che desideriamo leggere.
Secondo gli studiosi e gli analisti del fenomeno i ”libri” presto verranno prodotti da queste grosse stampanti, che si troveranno non solo nelle librerie ma anche nei bar, nei centri commerciali, e
soprattutto, nelle biblioteche e nelle Università.

L’e-book è morto viva il libro!

Lo scenario che si configura è quello di un territorio urbano disseminato di punti libro, dove oltre alla stampante-rilegatrice saranno disponibili computer collegati alla rete per poter scegliere e scaricare da immensi database, il libro che si desidera, a prezzi moderati. La prima macchina sforna libri è stata installata da Bookend a New York nel giugno 2004. Qui, portando su un floppy disk su un Cd rom o inviando il file tramite posta elettronica alla libreria, si può avere il libro stampato e rilegato il soli 17 minuti. I principali portali che si occupano di editoria e di libri sembrano anch’essi prepararsi alla rivoluzione della stampa on demand: su Amazon spesso è possibile scaricare gratuitamente il primo capitolo di un libro come assaggio e invito alla lettura
(e quindi all’acquisto).


Il motore di ricerca Google sta lavorando ad un grande progetto per laccreazione di biblioteche digitali in collaborazione con alcune tra le più importanticbiblioteche universitarie americane, tra cui l’Università del Michigan, di Oxford, Harvard, Stanford e la New York Public Library. In questo modo si renderanno disponibili online i volumi dei (loro) cataloghi non più protetti da copyright.


E nel nostro Paese come ci si prepara a questa rivoluzione?
Da qualche anno è attivo un progetto dell’Università di Firenze per rendere disponibili
in formato digitale i documenti del patrimonio bibliografico dell’ateneo.
Per quanto riguarda poi la reperibilità e la vendita on line, da citare l’esperienza della grande libreria antiquaria virtuale Mare Magnum, che permette di scovare migliaia libri rari o semplicemente fuori catalogo tra gli scaffali delle librerie più sperdute del pianeta.
Un servizio che vede tra i suoi estimatori anche Umberto Eco, il quale, in un recente articolo su L’Espresso prende spunto proprio da queste nuove opportunità per interrogarsi sul futuro dell’editoria e della lettura ai tempi della rete.


In altre parole, il lettore “informatizzato” perderà il gusto di andare per bancarelle e per bugigattoli remoti alla ricerca del libro perduto? Eco sembra convinto del contrario: la grande rete molto probabilmente allargherà gli orizzonti e gli stimoli dei lettori.

La tecnologia è pronta e sembra che la rivoluzione sia alle porte anche se non è facile prevedere come cambieranno il mondo dell’editoria e la legislazione dei diritti d’autore, quando e se la diffusione della stampa on demand prenderà piede.
Certo è possibile ipotizzare una connessione sempre più stretta tra il mondo del libro cartaceo e l’editoria on line con un rimando ed un’integrazione continua e reciproca tra il cartaceo e la rete.

Augusta Giovannoli

Link correlati:

Corriere della Sera

La macchina del libro

Maremagnum

L’opinione di Eco su l’Espresso


Il progetto di stampa on demand dell’Università di Firenze


Il progetto di Google in un articolo dell’archivio di Dschola


Uno speciale di Edublogit sugli E-book

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