Per il World Economic Forum pesano l’eccessiva burocrazia e gli scarsissimi investimenti in nuove tecnologie. Perse 17 posizioni dall’anno scorso. Unici campi di eccellenza l’uso dei telefonini e i siti delle amministrazioni pubbliche
GINEVRA – L’Italia perde 17 posizioni nella classifica annuale del World Economic Forum (Wef) sulle capacità di sviluppo e utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict): se l’anno scorso era ventottesima, quest’anno si è ritrovata quarantacinquesima su 104 Paesi
L’Italia è preceduta da tutte le grandi nazioni industrializzate, scavalcata da paesi in via di sviluppo come la Tunisia o il Sudafrica, e precede di una manciata di posti stati come la Giamaica e il Botswana.
Leggi tutto l’articoloPubblicato su: Repubblicamercoledì 9 marzo 2005