I requisiti per far si che le indicazioni ed i servizi riguardanti la tecnologia dell’informazione e della comunicazione possano essere accessibili anche alle persone anziane, agli ipovedenti ed ai disabili dovrebbero essere stabiliti nei contratti dei servizi pubblici. Questo è quanto emerge da una consultazione on line promossa a gennaio dalla Commissione europea.
Il 90% dei cinquecento partecipanti, tra agenzie pubbliche, fornitori di servizi ICT, Università, associazioni d’affari e gruppi di utenti, all’incontro di gennaio 2005 della Commissione Europea afferma che è necessario divulgare la conoscenza delle norme sull’eAccessibility.
Una larga maggioranza (88%) ritiene che le istituzioni europee dovrebbero prendere iniziative concrete rispetto a questa importante tematica. L’interoperabilità dei servizi ICT è sostenuta dal 77% degli utenti partecipanti alla consultazione. Per lo sviluppo di determinati standard risulta essenziale, per una vasta maggioranza (84%), una collaborazione tra Unione europea e altri Paesi come Giappone o Stati Uniti.
Non essendoci ancora uno strumento preciso di identificazione sulla certificazione di questi prodotti, i partecipanti hanno espresso la loro opinione dividendosi in gruppi che vorrebbero questo sistema volontario, obbligatorio o controllabile dall’autocertificazione. Le proposte della Commissione saranno precisate in una comunicazione prevista per settembre 2005.
“Questa era la nostra prima consultazione pubblica sull’eAccessibility e la risposta da parte degli interessati ha superato di molto le nostre aspettative. Le osservazioni presentate dagli esperti forniscono motivi sociali, etici ed economici tali da farci proseguire nei nostri sforzi per portare la conoscenza e i benefici dell’ICT ai 90 milioni di cittadini europei che non hanno ancora la possibilità di usufruirne completamente. Rendere la società dell’informazione accessibile a tutti è per me una necessità sociale ed un obiettivo economico. Le nuove tecnologie possono essere rese più accessibili e questo non può che portare ad un miglioramento per tutti.” Queste le parole di Viviane Reding, Commissario europeo per la Società dell’Informazione e i Media.
Per maggiori informazioni:
Il comunicato
I risultati della consultazione