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LUOGHI DI CONFINE, TIC E PERSONALITA’ MULTIPLA

 

In Internet è possibile far conoscere agli altri solo alcuni aspetti della propria personalità, fare finta di essere un’altra persona, velare la propria vera identità e trarre in inganno gli interlocutori. Questa dinamica può verificarsi, come ovvio,  in tutte le relazioni sociali anche face to face, ma su Internet le possibilità sono amplificate, e in carcere – che per definizione è luogo di deprivazione di esperienze sociali – ulteriormente sollecitate. Tale rischio può costituire tuttavia anche una potente risorsa: poiché la relazione mediatica diventa incorporea, il corpo e il suo linguaggio sono accantonati e le inibizioni finiscono in secondo piano, mentre possono venire alla luce, con una forza prima inespressa , le idee e l’interiorità degli individui.

In questa chiave si spiega anche il recente boom di Internet e dei blog in Iran, dove sono molto forti la repressione della personalità, la censura sui mass media e il controllo sociale, anche della sfera privata. Le TIC, al di là dei rischi,  possono pertanto costituire una risorsa per attivare e sperimentare nuovi aspetti della personalità attraverso la costruzione e l’apertura di universi digitali virtuali, in una dilatazione immateriale del Sé in cui possono con-vivere identità che non trovano altrimenti posto. Come in Iran, e in molti altri “luoghi di confine” specchi della nostra quotidianità frammentata.



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