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PEDAGOGIA DELLA LUMACA – DOCUMENTAZIONE A PIU’ VOCI DI UN’ESPERIENZA DIDATTICA

Perché l’attività didattica di realizzazione di mappe concettuali non si configuri come l’utilizzo di un semplice strumento – un ingrediente del “kit” dell’aggiornamento  – né tanto meno come un modo per ribattezzare attività didattiche consuete, è focale che si sviluppino comunità di “buone pratiche” per condividere alcuni interrogativi basilari: quale può essere, negli attuali contesti didattico-formativi, il ruolo del metodo delle mappe concettuali? La tendenza irrinunciabile al ragionamento logico, alla costruzione di quadri di senso e alla messa in comune di punti di vista, in che senso può essere considerata una competenza utile per i giovani? Come si può accompagnare gli studenti ad affrontare la conoscenza attraverso l’elaborazione di quadri globali, interconnessi, dinamici? E come si può trasformare tale modalità in un’esigenza autenticamente interiorizzata, e non solo configurabile come un’attività didattica richiesta dall’insegnante? Quando e in che modo utilizzare ambienti digitali dedicati all’elaborazione di mappe? Come possono gli studenti cogliere autenticamente il valore aggiunto – in relazione ai processi di apprendimento –  dell’utilizzo delle TIC rispetto alle proprie usuali metodologie? Perché dovrebbero provare un trascinamento, come a me è accaduto, verso una mappa dinamica in “Personal Brain”?

 

 



Il percorso didattico di seguito presentato intende costituire un contributo di risposta a tali interrogativi, attraverso il racconto dettagliato di un’esperienza didattica da me svolta, documentata e arricchita dalle riflessioni degli studenti e da materiale fotografico e filmico.

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