A Firenze un gruppo di lavoro universitario sta pensando a una nuova certificazione in grado di valutare non tanto la conoscenza di specifici strumenti, ma le doti cognitive richieste dall’essere in Rete. Su questo tema Eleonora Pantò intervista Antonio Calvani, docente di tecnologie dell’istruzione e coordinatore del progetto su Apogeonline.
Il nostro modo di interagire in Rete con applicazioni e con persone costituisce la nostra personalità digitale. Essere cittadini della rete richiede competenze e conoscenze che non sono legate solo ai virtuosismi tecnici. Così come si può essere buoni cittadini anche senza saper guidare un’auto, disporre di competenze informatiche di base è necessario ma non esaustivo: si può essere laureati in informatica e non esercitare una piena competenza digitale e viceversa.
L’intervista è su: http://www.apogeonline.com/webzine/2008/10/08/19/200810081901