Sono oramai 10 anni che l’istruzione tecnica rischia di essere sciaguratamente ridimensionata proprio nella sua essenza: i laboratori. Ci ha provato prima il progetto di bipartisan di liceizzazione globale poi, una volta capito che l’istruzione tecnica è fondamentale per il nostro paese, si è passati a ripetuti studi e proposte di tagli sulle ore di laboratorio e sulle copresenze di più docenti nei laboratori. Anche le scuole professionali vivono la stessa incertezza.
Ma, fortunatamente, sono anche ben più di 10 anni che la scienza e la tecnologia crescono senza freno portando avanti l’economia globale nonostante i guai che ci procura l’alta finanza e nell’indifferenza di politici e intellettuali che vorrebbero l’Italia un paese di soli poeti, santi e marinai.
E in meno di 30 anni i computer si sono moltiplicati all’infinito, uscendo dai CED per finire in ogni ufficio, su ogni scrivania e anche in ogni casa… perchè non dovremmo usarli quotidianamente a scuola? perchè a scuola dovrebbe bastare la lavagna?
Gli ultimi dati dell’indagine Excelsior 2008 a cura di Unioncamere nazionale e Unioncamere Veneto presentata a JOB&Orienta parlano chiaro: Le piccole e medie imprese si confermano cuore pulsante del nostro sistema produttivo con la creazione nel 2008 di oltre 100.000 posti di lavoro ed i profili professionali più richiesti per il 2008 vedono ai primi posti informatici e telematici (ben 8750 assunzioni).
Dalla ricerca emerge in anche che, il mondo delle imprese, tende ad assegnare un valore sempre maggiore alle competenze rispetto ai titoli di studio, verso i quali cresce sempre più l’insofferenza da parte dei datori di lavoro. Le assunzioni di figure che abbiano già maturato sul campo esperienza specifica rispetto al settore crescono infatti fino al 72,5% nel 2008.
Probabilmente per scuole e atenei sta arrivando l’ora di chiudere le aule generiche con lavagna e cattedra sempre uguali da 300 anni e di riaprire i laboratori scientifici e tecnologici (già presenti negli istituti tecnici e professionali). In pratica il modello della formazione generica, tipicamente di stampo liceale, da abbinare a lunghi periodi di training gestiti all’interno delle grandi aziende si sta esaurendo con la crisi stessa delle grandi aziende. Nelle piccole aziende c’è bisogno di persone subito operative, competenti e preparate.
I laboratori costano, è vero, ma garantiscono l’esperienza sul campo che gli studenti non possono apprendere diversamente. Le scuole tecniche e professionali sono forse, oggi più che mai, le uniche veramente al passo con i tempi le uniche in grado di garantire decine di ore in laboratorio alla settimana in più alle normali ore di lezione in classe.
Nella foto un nostro laboratorio di 10 anni fa sullo sfondo di una classe della scuola di montagna di Coumboscuro, ma l’evoluzione dei laboratori è solo all’inizio…