I videogiochi possono essere degli importanti alleati per gli insegnanti. Fino a poco tempo fa era impensabile un legame fra console interattive e didattica. Oggi questo rapporto si è fatto invece più stretto e si è rivelato un interessante strumento per gestire progetti di apprendimento e motivare gli alunni. Queste sono solo alcune delle considerazioni emerse dal progetto “Games in school” realizzato da European Schoolnet e Isfe (associazione europea degli editori di videogiochi).
Il progetto è nato con lo scopo di delineare lo stato dell’arte sull’uso dei videogiochi nelle scuole europee e di fornire una serie di raccomandazioni sul tema. I videogame possono giocare un ruolo nell’insegnamento nelle scuole? Qual è il loro impatto in termini di motivazione degli studenti, sviluppo delle competenze e contributo al raggiungimento degli obiettivi di apprendimento?
Prendendo spunto da queste domande, il progetto è stato svolto su otto paesi europei (Austria, Danimarca, Francia, Italia, Lituania, Olanda, Spagna e Gran Bretagna) e ha preso in considerazione non soltanto i videogiochi educativi in senso stretto, ma anche i videogiochi di intrattenimento e commerciali.
Dall’indagine è emerso che il 70% degli insegnanti europei intervistati ha iniziato a utilizzare i videogiochi in classe, indipendentemente dall’età, dall’esperienza professionale e dalla familiarità con i videogame (solo il 15% si dichiara esperto), dalla materia insegnata e dal livello della scuola nel sistema educativo (40% primaria e 49% secondaria). Le esperienze più significative riguardano l’apprendimento delle lingue straniere, la letteratura, la matematica, la storia e la geografia. La maggior parte dei docenti intervistati afferma di essere “soddisfatto dei risultati”.
http://games.eun.org/upload/EUN_Ning_Report.doc