Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Tra le tante osservazioni critiche sulle politiche scolastiche nazionali contenute nel rapporto OCSE sull’andamento del progetto Scuola Digitale, è particolarmente interessante il calcolo secondo cui, con il trend attuale, sarebbero necessari all’Italia ben 15 anni per raggiungere il livello di diffusione delle lavagne interattive multimediali del Regno Unito, che per parte sua è arrivato a coprire l’80% delle aule.

Marco Guastavigna su
www.laricerca.loescher.it/index.php/attualita/scienza-a-tech/624-goodbye-lim

2 commenti a “Goodbye LIM”
  1. Qualche giorno fa ho portato in classe uno dei libri letti quest’estate, alcuni settimanali, fogli bianchi, forbici e colla, con i ragazzi ho trascorso due ore di supplenza. Prima incuriositi dal titolo del libro hanno ascoltato e poi hanno ricercato le immagini che li rendevano protagonisti della storia che dovevano raccontare. Alle spalle della cattedra dove ero seduta c’era la LIM, questa volta spenta, i ragazzi mentre lavoravano hanno preferito usare il loro telefonino, a coppie hanno scelto la musica che li poteva accompagnare nell’attività. In questo periodo, dopo convegni e corsi di aggiornamento, ho potuto riflettere che forse nella scuola italiana quello che manca non è solo la strumentazione tecnologica ma molta più formazione per gli inseganti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.