H5P è l’abbreviazione di HTML5 Package, un nuovo formato open source per realizzare, condividere e riutilizzare contenuto HTML5, per esempio immagini, presentazioni e video interattivi, oltre a quiz, timeline, cruciverba, ebook e così via.
Lumi Education, poi, è un’applicazione stand-alone multipiattaforma, che consente di creare e modificare i contenuti interattivi in H5P con vari tipi di struttura. È gratuita e open source.
Da quando l’abbiamo scoperta, ne parliamo tra amici smanettoni pedagogici con vero entusiasmo: finalmente un dispositivo che ci consente di dimostrare con i fatti, con le pratiche e con gli esempi che è possibile utilizzare gli ambienti digitali per affrontare in modo inclusivo e democratico la conoscenza e l’istruzione, garantendo – e anzi valorizzando – il rispetto della complessità del sapere. Finalmente un dispositivo che non fa marketing concettuale, non sottolinea (presunte) discontinuità operative e culturali, non si ammanta di disruption innovativa.
L’approccio H5P che ci piace è infatti così riassumibile: i manufatti digitali sono concepiti e realizzati per attivare apprendimento significativo, riflessione, incremento della consapevolezza. Non per rendere accattivante (ovvero capace di cattura e imprigionamento) o – peggio – banalizzare il percorso scolastico.
Da questo punto di vista Lumi – che ha il pregio di essere utilizzabile da chiunque. svincolando dalla necessità di agire dall’interno di un LMS e quello di esportare il proprio lavoro in HTML, linguaggio universale – ci ha ricordato il word processing, che da decenni ha modificato e reso maggiormente accessibile il processo di scrittura di testi complessi e articolati.
Detto in altri termini, che sottolineano la continuità delle esigenze e contemporaneamente permettono di cogliere con maggiore precisione il valore delle “nuove” soluzioni: H5P rende finalmente interattivi, portabili, riutilizzabili e, soprattutto, facilmente realizzabili da qualsiasi docente, i “mitici” – nel senso che erano rari e totemizzati come i personaggi mitologici – “learning object”, i cui tentattivi di realizzazione e standardizzazione erano stati ripetuti: Flash, SCORM, IWB.
Ma non aveva mai funzionato: o il lavoro era troppo complicato o il file prodotto non era realmente riutilizzabile – e meno che mai “aperto”.
Insomma: forse è la volta buona per andare oltre dispense in PDF o slide digitali, condivise, magari con link improbabili, in un cloud affollato e sorvegliato. Il dispositivo è pronto, facilissimo, intuitivo, immediato, mostruosamente potente e promettente.
Sta a noi progettare, sperimentare, verificare.
L’associazione Dschola vi invita perciò ad un workshop online per la presentazione di LUMI EDUCATION, organizzato nell’ambito dei seminari GEEK Dschola 2022
È gradita la prenotazione su www.associazionedschola.it/blog/geek-dschola-2022/
Mattia Davì. Marco Guastavigna, Dario Zucchini
Documentazione del seminario, sotto forma di video interattivo
[…] Articolo precedente:Precedente LUMI EDUCATION e H5P: venghino, signori, e pensino! Cerca: […]