“Lo smartphone è abbandonato sul tavolo e adesso glielo farò posare nell’apposito contenitore. Ma gli occhiali? Saranno smart glasses? E al polso ‘sto maledetto avrà uno smartwatch, magari di quelli che incorporano funzioni di intelligenza artificiale?” dubita l’insegnante.
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Fin troppo facile prevedere che quanto illustrato dall’immagine e dalla didascalia attanaglierà quanto prima coloro che basano il proprio rapporto con gli adolescenti sulla sfiducia educativa, celebrando -magari a loro insaputa – una logica chiarita e fissata a suo tempo da Andreotti.