Patrizio Romano – Mondoscuola – La Stampa
VIAGGERÀ solo nella rete. L’auto virtuale, che sei istituti di Torino e provincia stanno elaborando, si muoverà unicamente nel cyberspazio..II progetto, finanziato con fondi Cipe, ha preso le mosse dal maggio scorso, quando l’Itis Pininfarina ha deciso di partecipare ad un concorso nazionale. «Bisognava integrare il mondo della, scuola con quello del lavoro – spiega, il professor Antonio Pivetta – e scegliere un prodotto tipico della zona». E quale, nella, città che ha dato i natali alla Fiat, se non l’automobile? E cosi sei scuole si sono riunite per mettere insieme diverse esperienze di studio e creare una macchina virtuale.
“Sarà una citycar con motore elettrico, che possa girare in città senza creare smog, dice il professor Filippo Guastella del Majorana di Grugliasco. – E soprattutto dev’essere giovanile: il target è quello del ragazzo neopatentato. Un po’, come sono gli studenti che la progettano”. Le scuole che hanno costituito la “joint venture” per costruire la vettura sono l’Itis Pininfarina di Torino, l’Ipsia Olivetti di Ivrea, l’Itis Majorana di Grugliasco, l’Ict Luxemburg di Torino, l’Iis.Faccio di Castellamonte e il Liceo Scientifico Spermientale Martinetti di Caluso. Ognuno si interesserá di un settore della progettazione, in ordine: strutture e sicurezza, organizzazione della produzione, elettronica e informatica, settore finanziario e commerciale, interni e, infine, design della vettura.
“Abbiamo avuto un finanziamento di 105 milioni di lire per realizzare la nostra idea – dice Pivetta -. Ma a un’azienda vera, invece, la realizzazione dovrebbe costare 400 milioni di euro”. In somma, anche se solo formato da chips, la macchina sarà realizzata come se: dovesse poi trasformarsi da.virtuale in oggetto di produzione., “I ragazzi ? che tra tutte le scuole sono novanta, seguiranno degli stages, per, un totale di quaranta. ore, con esperti di diverse aziende del settore che hanno dato la disponibilità a fornire esperienze e consigli”, precisa Guastella.
“Il nostro obiettivo è arrivare al 22 aprile con una bozza del progetto già visibile ? spiega il docente del Pinínfarina ?, perché al Salone del Lingotto ci saremo anche noi, con la nostra city?car. I ragazzi? Sono entusiasti, anche perché hanno la sensazione di costruire qualcosa di concreto”. Già, perché nella loro, invenzione dovranno non solo progettare la carrozzeria e gli interni, ma pensare anche ai costi di produzione, al listino prezzi, alla promozione pubblicitaria.
L’azienda “Virtualcar”, entro il luglio 2002, dovrà aver completato il processo produttivo e messo in circolazione, in un sito Internet, la sua auto elettrica. E se anche gli studenti non potranno usarla, alla Harry Potter, per le loro vacanze, sarà un bel biglietto di viaggio per il mondo del lavoro.
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