Il lifelong learning resterà pura utopia se non si cambia la scuola

Pubblicato su Smile giovedì 18 luglio 2002

Ad affermarlo è una ricerca finanziata dall’Unione Europea dedicata all’analisi degli indicatori dell’apprendimento e della formazione lungo l’arco della vita e redatta dal gruppo di lavoro appositamente istituito, composto da rappresentanti di 35 paesi, dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (UNESCO) e della Commissione europea.

Secondo la ricerca in oggetto una quota compresa tra il sette ed il trentadue per cento dei quindicenni non dispone del grado di conoscenze scientifiche necessario per poter beneficiare in modo efficace della formazione permanente in campo scientifico.

Il documento esamina la qualità dell’apprendimento permanente in quattro settori principali (capacità, competenze ed attitudini; accesso e partecipazione; risorse per l’apprendimento permanente; strategie e sistemi) giungendo alla conclusione che il rendimento dell’Europa è insufficiente rispetto al primo di questi settori.

A commento della relazione il commissario europeo alla cultura Viviane Reding ha ribadito che se veramente l’Europa intende raggiungere gli obiettivi posti dai Consigli europei di Lisbona e Barcellona è indispensabile introdurre ora delle riforme importanti e profonde nella maggior parte dei nostri paesi, al fine di rendere l’apprendimento permanente una realtà.

Pubblicato su giovedì 18 luglio 2002

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