Basta e-mail spazzatura il garante corre ai ripari

Pubblicato su La Repubblica giovedì 5 dicembre 2002

Si calcola che presto i 300 milioni di utenti di Internet potrebbero ricevere 60 e-mail commerciali al giorno grazie a nuovi sistemi di invio di posta elettronica di cui molte aziende si doteranno. Una fastidiosa valanga di messaggi, una spazzatura elettronica di cui sarà difficile liberarsi. Infatti, spesso rispondendo ai messaggi di posta indesiderata con l’invito a cancellare il proprio indirizzo si ottiene soltanto l’invio di altri ostinati messaggi. I link che dovrebbero servire per ottenere la cancellazione a volte sono fittizi e non portano da nessuna parte. Si chiama spamming questo uso delle e-mail ed è spesso la conseguenza di un abuso dei dati personali.


Sono molte le strategie di marketing che vedono l’utente come obiettivo da colpire, bersaglio da centrare, c’è anche chi utilizza i cookies e i web bugs, nomi conosciuti da chi naviga in Rete, trappole informatiche per catturare notizie sui visitatori di siti, per carpire dati su potenziali consumatori.

Sul tema della privacy, delle garanzie per i cittadini e le opportunità per le imprese si discuterà oggi e domani in un convegno internazionale organizzato dal Garante per la privacy. “Privacy, da costo a risorsa” è il titolo della conferenza durante la quale si tenterà di studiare i modi per cambiare rotta: vedere nel rispetto della privacy non un ostacolo alla libera iniziativa ma una risorsa in un mercato dove conquista del cliente e rispetto del consumatore siano compatibili.

Discutono studiosi come Amitai Etzioni, Robert Gellman, Spiros Simitis, interviene Marc Rotenberg che si batte da anni negli Stati Uniti per la difesa dei diritti delle persone e Cliff Stearns, presidente del comitato americano per la tutela dei consumatori. Partecipano il ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri e il ministro per le attività Produttive Antonio Marzano.

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