Pubblicato su La Repubblica giovedì 29 maggio 2003
Navigare su Internet dal proprio computer portatile senza collegarsi alla rete telefonica mentre si aspetta l’aereo o si mangia al ristorante. E’ Il Wi-Fi pubblico, che con il decreto firmato oggi dal ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri potrà passare dalla fase di sperimentazione di alcuni operatori alla vera e propria diffusione.
Il Wi-Fi (Wireless Fidelity), conosciuto come Internet senza fili, consiste in una rete di piccole antenne che creano, in un luogo delimitato, le condizioni per l’accesso a Internet a banda larga senza il cavo telefonico. Per realizzare una rete Wi-Fi è infatti sufficiente installare uno o più Access Point, cioè gli apparati dotati di antenna rice-trasmittente a cui si collegano, via radio, i PC (sia fissi sia portatili) o i palmari equipaggiati con specifiche schede wireless. Il Wi-Fi consente una velocità fino a 11Mbps, che tuttavia cala in modo proporzionale al numero di utenti collegati.
Gli ambienti in cui le società telefoniche stanno sperimentando il Wi-Fi, e dove quindi questo dovrebbe prendere piede in futuro, sono soprattutto gli aeroporti, i grandi alberghi, i centri commerciali, gli autogrill, le stazioni e anche gli stadi.
Il Wi-Fi, all’estero, ha già conquistato fino a oggi almeno 20 milioni di navigatori e anche in Italia tutte le più grosse società di tlc hanno avviato progetti per sfruttare la nuova tecnologia. Qualcuno ci crede a tal punto da averla utilizzata per coprire l’intera popolazione di un paese. Si tratta di San Benedetto Balbo, comune in provincia di Cuneo di meno di 200 abitanti, che qualche giorno fa ha annunciato di aver realizzato la rete Wi-Fi per mettere in collegamento i cittadini tra loro e con l’amministrazione comunale.
Pubblicato su giovedì 29 maggio 2003