Tra i diversi titoli usciti su Rete e giornalismo, quello di Pratellesi spicca perché parte da una visione tradizionale della professione, per poi esaminare quanto il mestiere del giornalista sia mutato con la diffusione di Internet.
Titolo
“Giornali e giornalisti nella rete. Internet, blog, vlog, radio, televisione e cellulari: i canali de”
Autori
Emilio Carelli, con prefazione di Enrico Mentana
Editore
Apogeo
Pagine
144
Anno
Prezzo
15.00 €
Titolo
“New journalism. Teorie e tecniche del giornalismo multimediale.”
Autori
Marco Pratellesi
Editore
Bruno Mondadori
Pagine
178
Anno
2004
Prezzo
17,00 €
Titolo
“Disinformation technology. Dai falsi di Internet alle bufale di Bush.”
Autori
Walter Molino, Stefano Porro, con prefazione di Carlo Formenti
Editore
Apogeo
Pagine
111
Anno
Prezzo
10,00 €
Tra i diversi titoli usciti su Rete e giornalismo, quello di Pratellesi spicca perché parte da una visione tradizionale della professione, per poi esaminare quanto il mestiere del giornalista sia mutato con la diffusione di Internet. Caporedattore del “Corriere della sera” e responsabile del sito Web del giornale, questo autore parla da un osservatorio privilegiato su entrambi i mondi dell’informazione, quello off line e quello on line. La tesi del libro è che oggi il delicato ruolo del giornalista, di mediatore tra il lettore e una mole crescente di informazioni, sia ancora più necessario. Il modo di lavorare del giornalista, però, è profondamente cambiato. Con molti richiami alla correttezza e al rigore, questo testo è una lettura utile anche per i tanti che oggi cercano di fare informazione on line senza avere alcuna esperienza.
Delude invece il testo di Carelli, che è diligente ma quasi senza opinioni su una materia così controversa. Eppure l’autore è un grande professionista, tra i fondatori del Tg5 nel 1992, poi diventato direttore responsabile del Tgcom, e infine passato a Sky, dove ora dirige il canale Tg24. Dal 2002, inoltre, Carelli è docente di Teorie e tecniche dell’informazione on line all’Università cattolica di Milano. Risulta quindi poco soddisfacente un libro che è quasi soltanto un semplice racconto di quello che le grandi testate statunitensi e nostrane stanno facendo on line, completato dalle stampate dei loro siti Web e da brevi analisi sulla loro struttura.
Un altro volume consigliabile solo in parte è quello di Molino e Porro, legato alla webzine ”Quinto stato” e tanto ambizioso quanto sottile. Frettolosi, gli autori spiegano in due pagine e mezzo la teoria su verità e menzogna, da Talete ai giorni nostri; quindi cercano di dimostrare che informazione e fiction oggi sono diventate sovrapponibili. Procedendo tra il racconto della campagna mediatica che ha accompagnato la guerra in Iraq e la ricostruzione delle bufale più note che hanno sfruttato Internet, si arriva alle istruzioni che dovrebbero permettere di costruire una falsa notizia, aggirando le regole di selezione adottate dai media. Il libro, poco convincente, può essere utile a chi non conosce ancora i principali falsi circolati in Rete, dai gatti chiusi nei vasetti di vetro per farli diventare dei bonsai alle battute di caccia alle donne Bambi.