L’apprendimento scolastico è un processo complesso, multiforme, il cui esito è una risultante, non completamente prevedibile, di molti fattori interagenti.
|
L’apprendimento scolastico è un processo complesso, multiforme, il cui esito è una risultante, non completamente prevedibile, di molti fattori interagenti.
Entrano in gioco, infatti, non solo elementi cognitivi ma anche affettivi, socio-culturali, esperienziali, didattici, organizzativi, che possono influenzarsi reciprocamente in modo sinergico o frenante.
Il limite di molte delle metodologie didattiche che in questi ultimi decenni hanno attraversato la scuola è, invece, la settorialità, l’eccessiva focalizzazione e centratura su un solo fattore, che di volta in volta è stato visto come elemento fondamentale e risolutivo, unica leva su cui agire. L’apprendimento per scoperta, la didattica attiva, la didattica breve, il problem solving, la didattica metacognitiva, l’apprendimento collaborativo, l’uso delle tecnologie informatiche e altri ancora, sono tutti approcci didattici estremamente interessanti e validi ma, presi singolarmente e usati come unica metodologia, rischiano di ridursi a semplici tecniche che, non solo non riescono a scalfire l’insieme del clima scolastico, ma ne vengono velocemente fagocitate e ricollocate dentro una logica complessiva che, di fatto, ne annulla il potenziale innovativo.
Con questo volume, vogliamo sostenere che l’approccio didattico costruttivista ha le potenzialità per superare questo limite, mettendo nelle condizioni di agire consapevolmente e contemporaneamente su molti dei fattori che interessano il processo di apprendimento, assumendone e gestendone la complessità, non solo introducendo nuove forme didattiche ma, soprattutto, ponendosi come elemento aggregatore e integratore di metodologie preesistenti, ricollocandole e riqualificandole all’interno di una visione epistemica ne valorizza ulteriormente l’uso e ne costituisce la legittimazione e il fondamento.
Questo libro nasce dalla volontà di raccogliere e sistematizzare i risultati di un lungo percorso di studio e sperimentazione su questi temi, di analisi e riflessione sulle esperienze condotte a scuola e nella formazione dei docenti, di confronto sui testi degli autori di riferimento, che ha condotto la nostra Equipe ad approfondire gradualmente e ricorsivamente i molteplici aspetti e la complessità di un approccio didattico costruttivista.
La nostra azione vuole trarre il massimo vantaggio dall’essere allo stesso tempo insegnanti, in costante contatto con i problemi della scuola, e formatori, capaci di uno sguardo più distaccato e globale, per collocarsi in uno spazio intermedio tra la ricerca accademica e la pura applicazione di repertori metodologici derivati dalle scienze dell’educazione. Uno spazio di riflessione che connetta i paradigmi epistemici e pedagogici con la specifica azione didattica, attraverso la consapevolezza degli elementi teorici che entrano in gioco nel processo, la capacità di controllo degli stessi, la loro traduzione in precise modalità di intervento.
Ciascun capitolo affronta uno degli elementi costitutivi della didattica costruttivista ed è diviso in tre sezioni: una prima parte di ricognizione teorica, una seconda parte che raccoglie le esperienze svolte nei diversi ordini di scuola ed infine una terza parte che propone alcuni esempi di schede, griglie e strumenti di lavoro che possono essere fotocopiati ed utilizzati per il lavoro in classe.
Ogni capitolo costituisce un “mattone” indispensabile per la costruzione di un ambiente di apprendimento; la disaggregazione della complessità didattica in singole tematiche e la linearizzazione del discorso rispondono alla necessità di focalizzare meglio teorie e pratiche, ma, evidentemente, nell’azione quotidiana tutti i piani devono essere compresenti ed interconnessi. Nella loro modulazione consiste appunto la professionalità del docente che non si affida a “ricette”, ma all’interno di un quadro di riferimento, quale abbiamo cercato di fornire, consapevolmente sceglie, ristruttura, assembla ed adatta gli elementi all’unicità della propria situazione. Il primo capitolo presenta una breve introduzione di inquadramento storico al costruttivismo, che ha lo scopo di ricordare i principali autori attraverso i quali si è giunti al cambiamento di paradigma che è alla radice delle più recenti metodologie didattiche. Vedremo come l’introduzione del costruttivismo nella scuola sia passata fondamentalmente attraverso la sua corrente socio-culturale, a nostro avviso lasciando in secondo piano l’attenzione che alcune correnti costruttiviste pongono alle attività mentali del soggetto che apprende. Questo secondo aspetto, fortemente presente in Piaget, Vygotskji e Von Glasersfeld, costituisce le premesse per una didattica capace di monitorare i processi di costruzione cognitiva.
Proprio in questa direzione, nel secondo capitolo si presentano alcune strategie per la rappresentazione delle conoscenze (frames, script e mappe concettuali) che, lungamente utilizzate dal nostro gruppo con una modalità metacognitiva e cooperativa, si pongono come strumenti per analizzare e governare i processi cognitivi.
Il terzo capitolo riguarda il gruppo come ambiente per la costruzione di conoscenza, le sue caratteristiche, l’organizzazione dei compiti e del setting, i problemi connessi alla valutazione ed il delicato lavoro dell’insegnante come osservatore e facilitatore. Nel presentare le più note correnti di Cooperative Learning abbiamo cercato di privilegiare gli approcci da noi sperimentati e che riteniamo applicabili alla realtà italiana, a volte rielaborandone ed adattandone alcuni aspetti specifici; l’apprendimento cooperativo nasce infatti prevalentemente nel contesto delle scuole statunitensi e soffre a volte di un’eccessiva rigidità di modelli operativi e metodologici.
Il volume si conclude con il capitolo sulla metacognizione, atteggiamento che dovrebbe pervadere tutto l’agire scolastico e che risulta strettamente intrecciato con l’educazione alle emozioni, all’interazione con gli altri ed all’utilizzo delle strategie cognitive.
A cura di Anna Carletti e Andrea Varani con contributi di tutta l’Equipe IAD dell’OPPI – Milano www.oppi.mi.it/equipe/iad e un contributo del Prof.J.Novak, Cornell University – West Florida.
(Anna Carletti)