Attualmente”, spiega Paolo Landri della sezione di Penta di Fisciano (Sa) dell’Irpps-Cnr, “esistono sistemi informativi incompleti, che non permettono di far comunicare le scuole, le province, i comuni e che non sono in grado, ad esempio, di disegnare il percorso formativo seguito da chi abbandona la scuola o di fornire i numeri esatti del fenomeno della dispersione scolastica proprio in quelle regioni nelle quali si presenta con maggiore drammaticità. Tutto questo rende difficile sia raggiungere con iniziative di formazione alternativa quanti abbandonano precocemente le aule sia effettuare un’efficace attività di supporto da parte delle istituzioni locali che lavorano in questo campo”.
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Almanacco delle Scienze, mercoledì 20 aprile 2005