Se la proposta della Commissione europea passerà il vaglio del Parlamento e del Consiglio, i fondi europei per la R&D nel campo delle tecnologie dell’informazione dovrebbero raggiungere i 12,756 miliardi di euro per il periodo 2007-2013, vale a dire circa un po’ più di 1,8 miliardi di euro l’anno. Ottenendo, così, un raddoppiamento delle attuali sovvenzioni dell’Unione europea rispetto all’attuale Programma. Se il budget preventivo del VII Programma Quadro di R&D sarà di 73,215 miliardi di euro, la parte riguardante questo settore sarà del 17,4%.
La posizione della Commissione è il risultato dei dibattiti e dei contributi nati in seguito alla Comunicazione “La scienza e la tecnologia, chiavi del futuro dell’Europa – Orientamenti per la politica di sostegno alla ricerca dell’Unione, COM(2004)353, pubblicata il 16 giugno 2004, all’interno della quale sono stati individuati i seguenti 6 obiettivi:
1. Creare poli d’eccellenza europei tramite la collaborazione tra laboratori
2. Avviare iniziative tecnologiche europee
3. Stimolare la creatività della ricerca fondamentale tramite la concorrenza tra equipe a livello europeo
4. Attirare in Europa i migliori ricercatori
5. Sviluppare infrastrutture di ricerca di interesse europeo
6. Intensificare il coordinamento dei programmi nazionali di ricerca.
La durata del Programma, molto più lunga rispetto al VI PQ, lascia intravedere il lancio di progetti di ricerca a lungo termine che riguardano piattaforme tecnologiche particolarmente ambiziose.
Le priorità del VII PQ per le tecnologie dell’informazione sono le seguenti: nanoelettronica, fotonica, micro e nanosistemi integrati; accesso alle reti fisse, mobili e wireless; software di calcolo informatico e sicurezza delle reti informatiche. Ma anche la preparazione delle risorse umane alle nuove esigenze poste dalla società dell’informazione. Sviluppando le corrette forme interattive uomo-macchina.
L’obiettivo di questi progetti è di fornire il giusto contributo alle politiche dell’Unione (salute, protezione dei consumatori, energia, ambiente, aiuti allo sviluppo, agricoltura e pesca, biotecnologie, ICT, trasporti, istruzione e formazione, occupazione, affari sociali, coesione economica, giustizia e affari interni) Ma anche di elevare il potenziale della ricerca europea (eccellenza della RST, sfruttamento dei risultati, benefici economici e sociali).
Altra priorità, ottenere valore aggiunto europeo (incremento dei finanziamenti pubblici e privati, creazione di centri di eccellenza europei, multidisciplinarietà, massa critica,ecc.).
Sono stati evidenziati anche degli altri punti focali che, anche se non rientrano strettamente nell’ambito delle tecnologie di informazione, riguardano tuttavia l’elettronica: nanoscienze, nanotecnologie, materiali e nuove tecnologie di produzione, il cui budget preventivo è di 4,865 miliardi di euro (in sovvenzioni); Energia che dovrebbe beneficiare di 2,951 miliardi di euro; Trasporti (aerei, marittimi e terrestri) per i quali la Commissione ha chiesto 5,981 miliardi di euro; infine Spazio e Sicurezza i cui bisogni sono stati stimati in 3,987 miliardi di euro.
Il VII PQ mira anche a stabilire delle relazioni più strette tra le imprese. La Commissione vuole anche permettere ai progetti di R&D che saranno realizzati di trasformarsi più facilmente in prodotti commerciabili sul mercato.
In questa prospettiva, ha pensato a delle piattaforme tecnologiche (ad esempio nel campo dei semiconduttori, delle telecomunicazioni, dell’aeronautica o ancora della sicurezza) alle quali parteciperanno i rappresentanti delle istituzioni, i dirigenti delle grandi aziende europee e le organizzazioni dei consumatori, che definiranno insieme le priorità di sviluppo per i diversi settori.
Nell’ambito del VI PQ la Commissione aveva già costituito dei gruppi di lavoro che prevedevano la presenza degli industriali, ma si trattava solo di consulenze.
Per la preparazione del prossimo Programma Quadro, la Commissione promette la partecipazione di differenti figure che prenderanno pienamente parte alle decisioni e alle scelte tematiche.
Tra l’altro, con il VII PQ, la Commissione potrà, per la prima volta, finanziare investimenti nella ricerca privata con il sostegno della Banca europea per gli investimenti (BEI).
Infine, Bruxelles si impegna a sostenere in modo migliore le PMI impegnate nei settori innovativi. Saranno semplificate le regole amministrative e finanziarie e i controlli in modo che le piccole aziende riescano ad accedere più facilmente ai fondi europei. La Ue assicura anche che saranno snellite le procedure amministrative.
La decisione del Paramento europeo e del Consiglio in merito alla proposta elaborata dalla Commissione dovrà essere resa entro la fine dell’anno.
Ma ci sono già alcuni problemi, il raddoppiamento del budget per la ricerca suppone un aumento del budget globale dall’1% all’1,14% del PIB europeo, che ha provocato l’opposizione di alcuni grandi contribuenti come la Francia e la Germania.