Progetto Science Center dedicata alle più belle scoperte scientifiche nel campo della fisica :
In mostra i dieci esperimenti più votati dai lettori di Physics World che hanno risposto al sondaggio. Il professor Robert Crease, ideatore del sondaggio, scrive: “Anche quando un esperimento scientifico punta ad un fatto o ad una relazione semplice, normalmente è stato estratto da una ‘matrice di complessità’ e introduce nuove complessità nella scienza. L’esperimento scientifico non è la semplice illustrazione di una lezione già preparata, ma un processo tramite il quale una verità fino ad allora sconosciuta viene svelata per la prima volta”. Allora emerge il bello della scoperta
E’ possibile visitare con le classi la mostra previa prenotazione nei giorni
giovedì 20 dalle 11.30 alle 18
venerdì 21 dalle 9.50 alle 18
lunedì 24 dalle 9.30 alle 13.20 dalle 14 alle 18
martedì 25 dalle 9.30 alle 13.20 dalle 14 alle 18
mercoledì 26 dalle 9.30 alle 13.20 dalle 15.30 alle 18
giovedì 27 dalle 11.50 alle 14 dalle 14 alle 18
venerdì 28 dalle 9.50 alle 18.00
La mostra si articola nelle sezioni:
– Divulgativa illustrativa – pannelli illustranti gli esperimenti
– Sperimentale – riproduzione di alcuni esperimenti
Nella sezione divulgativa vengono illustrati i dieci esperimenti in questione attraverso pannelli in forex plastificati. Complessivamente si tratta di 40 pannelli con dimensione 70×100. I pannelli sonomontati su strutture modulari reticolari modello Recta, in alluminio naturale.Nella sezione sperimentale vengono riproposti alcuni degli esperimenti che possono essere attivati direttamente dai ragazzi:
– La caduta dei gravi di Galileo. Il famoso esperimento viene riproposto attraverso un exhibit composto da una struttura contenente due tubi in plexiglass contenenti all’interno una sfera metallica e una piuma. In un tubo si è creato il vuoto, con assenza d’aria. Il visitatore può capovolgere i tubi e osservare che nel tubo con il vuoto i due oggetti, pur con pesi enormemente diversi, cadono contemporaneamente.
– Accelerazione sul piano inclinato di Galileo. Per dimostrare questa scoperta, l’exhibit è composto da uno scivolo da parco giochi. Nei fianchi dello scivolo sono sistemati dei sensori a raggi infrarossi che inviano via radio ad una centralina di elaborazione i dati dell’accelerazione del passaggio delle persone che utilizzano lo scivolo. Su un display a led compaiono i relativi dati.
– Scomposizione della luce di Newton. Questo exhibit è allestito con un classico banco ottico con pareti che tendono ad oscurare lo spazio dell’esperimento. Sul piano è sistemata una fonte luminosa di luce bianca che colpisce un prisma in plexiglass, e sulla parete opposta si forma la famosa scomposizione nei colori componenti l’iride.
– Il fenomeno della interferenza della luce di Young. Anche per questo esperimento si utilizza un banco ottico sul quale è collocato un interferometro con il quale è evidenziata la natura ondulatoria della luce ed il fenomeno della diffrazione.
– La costante gravitazionale di Cavendish. Viene riproposta la bilancia di torsione che registra il moto gravitazionale tramite l’accelerazione di due sfere registrate con un indice luminoso, il cui movimento è rilevato su una parete opposta.
– Esperienza di Millikan. E’ proposta a livello divulgativo con un exbitda laboratorio. Con questo esperimento Millikan dimostro’ per la prima volta che la carica elettrica era quantizzata e ne misurò il valore minimo, ossia la carica dell’elettrone e= 1,6×10–
Esperimenti prodotti dagli studenti del MAXWELL:
– Il principio della leva. E’ stato realizzato un vero dondolo denominato Ciccio&Stecchino” con i seggiolini che possono scorrere su una guida. Si può perciò ottenere l’equilibrio di un ragazzo pesante “Ciccio” ponendolo ad una distanza dal fulcro minore rispetto ad un ragazzo leggero “Stecchino”. Noti i pesi dei ragazzi e fissata la posizione di uno dei due si calcola la posizione dell’altro.
– Il cannoncino spara biglie E’ costituito da un tubo di plexiglas lungo
– Origine, trasmissione e visualizzazione del suono Per la prova si è realizzato uno strumento denominato “ urloscopio”. Esso è composto da due tubi verticali di plastica collegati tra loro, uno più grande e più alto, l’altro più piccolo e basso. Il tubo piccolo è chiuso da un sottile foglio di pellicola trasparente. Si dispone della polvere di gesso sulla pellicola trasparente ed a questo punto si fa urlare fortemente un ragazzo nel tubo grande. Le molecole d’aria incominciato a vibrare, propagandosi dal tubo grande a quello piccolo ed i granelli di gesso incominciano a danzare. L’urlo del ragazzo origina il suono; le molecole d’aria iniziano a vibrare; il loro tremolio si trasmette alla pellicola e quindi alla polvere di gesso, che ha inizianch’essa a vibrare.
– Il registratore di onde. Mediante l’accoppiamento microfono-oscilloscopio e diapason si possono visualizzare la forma e le caratteristiche delle onde sonore.
– Il led che si accende senza prese di corrente. Con una bobina, un led e un magnete si può creare della corrente elettrica. Si fa scorrere il magnete dentro la bobina, si crea così un campo elettromagnetico che induce della correte elettrica nei fili e l’accesione intermittente del led.
Informazioni e prenotazioni:
Vice presidenza Itis J.C. Maxwell” via XXV aprile, 141 Nichelino tel.011-6275385
www.jcmaxwell.it
Referente per la scuola del progetto e della mostra Prof. Francesco Bardi
COME NASCE UNA MOSTRA
Una classifica e i suoi perchè
Nel maggio 2002 lo storico e filosofo della scienza Robert Crease lanciava una singolare indagine. Dalle pagine della rivista specializzata Physics World chiedeva ai suoi lettori, ricercatori di fisica di tutto il mondo, di segnalare candidati per “l’esperimento più bello della fisica” e di spiegare in che cosa consistesse la bellezza di questi esperimenti. Alcuni mesi dopo, sul numero di settembre del giornale, Crease presentò i risultati della votazione, discusse le motivazioni che avevano accompagnato le proposte e stilò una classifica dei dieci esperimenti più votati.
La notizia del curioso sondaggio trovò spazio anche sulle pagine del New York Times. La segnalazione della speciale “top ten” sul nostro sito diede lo spunto per questa mostra, che vuole parlare e far parlare dell’impresa scientifica in un’ottica inconsueta, quella della bellezza. Gli esperimenti qui ricordati, che coprono oltre 2000 anni di scoperte, non sono i più importanti nella storia della fisica, per quanto molti siano stati decisivi, né i loro autori sono i più grandi scienziati di tutti i tempi, benché compaiano figure la cui autorevolezza non è in discussione. E anche secondo il criterio estetico questa graduatoria non ha pretesa di assolutezza, visto che i votanti rappresentano una giuria molto particolare e ristretta. Se questo sondaggio fosse stato fatto per esempio fra gli studenti delle scuole superiori della Provincia di Torino, probabilmente il risultato sarebbe stato diverso. Ma la classifica di Physics World è l’occasione per discutere del rapporto fra scienza e bellezza.