La notizia del New York Times ha riacceso i blog dei sostenitori del progetto: è la Libia il primo cliente di Negroponte!
L’accordo di ben 250 milioni di dollari prevede la fornitura entro giugno 2008 di un milione e duecentomila OLPC (One Laptop per Child) i PC a basso costo e open source di Nicholas Negroponte, il professore guru della rete e fondatore del Media Lab al Massachusetts Institute of Technology. Oltre alla fornitura dei pc l’accordo prevede anche l’installazione di un server per scuola, servizi internet satellitari, tecnici e altre infrastrutture.
I punti oscuri del progetto comunque non mancano: l’idillio con gli sviluppatori open-source si è infranto sul firmware della scheda wireless non rilasciato in open source, il prezzo del PC è lievitato da 100 a 140 dollari (ma guardando il finanziamento previsto potrebbe essere anche più elevato), clienti come l’India hanno già rifiutato la proposta, l’autonomia delle batterie è tutta da verificare e di OLPC finiti e funzionanti non se n’è è mai visto neanche uno, solo prototipi e moke-up.
Comnque, per i sostenitori di Linux, è un colpo grosso: entro il 2008 ci saranno più di un milione di nuovi utenti e in futuro un buon numero di giovani sviluppatori cresciuti sotto le ali del pinguino. Anche l’investimento è di tutto rispetto: per fare un confronto è sei volte superiore al finanziamento, che in Italia è stato fatto in 4 anni, per l’iniziativa “vola con internet” che offre un bonus di 170 euro ai 16enni che acquistano un PC.
Così, il mondo e la rete, cambiano in fretta ed il leader Libico, dai trascorsi tutt’altro che pacifici http://it.wikipedia.org/wiki/Gheddafi , dopo l’incontro con Negroponte, si ritrova ad essere un paladino della lotta contro il digital divide, sostenitore della “democrazia” digitale e dell’open source…
Articolo su New York Times: http://www.nytimes.com/2006/10/11/world/africa/11laptop.html?_r=1&oref=slogin
Approfondimenti su:
http://punto-informatico.it/cerca.asp?s=olpc&t=4
http://www.circus.it/?r=432109
Eleonora Panto