Quando ho le ore di educazione civica, ai ragazzi racconto che viviamo nella società dell‘overbooking. Formule matematiche spietate e l’ideologia dell’efficientamento ad ogni costo hanno portato al sottodimensionamento – spacciato per scientifico, ma in realtà diabolico – di tutti i servizi essenziali: trasporti, sanità, scuola, i diritti essenziali dei cittadini sono stati ridotti, in nome del risparmio a tutti i costi. Talmente si è tagliato, che si è perso di vista perfino il profitto – ammesso che sia etico per i servizi pubblici – dal momento che i trasporti e la sanità, ad esempio, sono diventate aziende perennemente in perdita. Per noi occidentali è stata una scelta; mentre per i paesi in via di sviluppo probabilmente è normale.
Per altro, prima ancora di questa emergenza, vivevamo già da polli in batteria ovunque: ammassati in aula, all’ospedale, sul treno e sull’aereo, in coda per ore alla posta, all’anagrafe e anche al ristorante. Era già una schifezza: però a noi sembrava una situazione così normale che molti la rimpiangono, senza se e senza ma.
Per la scuola il numero dell’overbooking è 15 allievi per classe alle primarie, 18 alle medie e 27 alla secondaria di secondo grado! E invece il numero massimo varia da 27 a 30: questo il parametro che implica le “classi-pollaio”, definito dal ministro Gelmini e mai più corretto, neanche in emergenza. Si salvano solo le scuole di montagna.
L’overbooking, insomma, è la nostra nemesi e dobbiamo essere felici di farci ammassare da qualche parte, anche se – triste paradosso – se ci infettiamo è anche colpa nostra, perché non rispettiamo le regole.
Le scuole “sono/non sono ambiente di contagio”: si afferma davvero tutto e il contrario di tutto.
Ricordo male io o avevamo letto anche: “basta classi pollaio” e “recupereremo gli edifici in disuso” ? La soglia è ancora 27 alunn* e non si intravvedono cambiamenti all’orizzonte.
E così le scuole sono i contenitori di umanità più affollati di sempre, dal momento che ospitano centinaia – quando non migliaia – di esseri umani in spazi decisamente ristretti, l’equivalente di uno o due Frecciarossa (o Italo) a pieno carico e uniti insieme.
Prima del COVID, erano peggio solo i trasporti pubblici, i bar e gli auditorium: nessun ufficio pubblico o privato, infatti, nei pochi metri quadri di una classe metterebbe 27 dipendenti, al massimo sette e starebbero già stretti.
Indice di Affollamento per Destinazione d’uso | mq a persona | persone per mq | Riferimento Normativo |
Esercizi Commerciali *** COVID 19 *** | 13.33 | 0.08 | DPCM 26/04/20 Allegato 5 |
Camere Ospedale per infettivi | 12.5 | 0.08 | UNI 10339 |
Soggiorni, camere da letto, ufficio, | 10 | 0.10 | UNI 10339 |
Uffici Open Space condivisi | 8 | 0.13 | UNI 10339 |
Negozi | 5 | 0.20 | UNI 10339 |
BAR e RISTORANTI *** COVID 19 *** | 4 | 0.25 | INAIL MAGGIO 2020 |
Allevamento all’aperto GALLINE OVAIOLE | 4 (per gallina) | 0.25 | REGOLAMENTO (UE) 2017/2168 |
Asili e Scuole | 1.8 / 2 | 0.50 | UNI 10339 |
Sale Riunioni / Conferenze | 1 | 0.60 | UNI 10339 |
Luoghi di Culto | 1.43 | 0.70 | UNI 10339 |
Locali intrattenimento | 1.43 | 0.70 | DM 19/08/2020 |
Bar e Pasticcerie | 1.25 | 0.80 | UNI 10339 |
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